EDILIZIA, DALL’INIZIO DELLA CRISI PERSI 300MILA POSTI DI LAVORO

EDILIZIA, DALL’INIZIO DELLA CRISI PERSI 300MILA POSTI DI LAVORO

I dati, come accade in queste occasioni, parlano da soli: in Italia in due anni la crisi ha bruciato 300mila posti di lavoro nell’edilizia e nei settori connessi. A giugno si è registrato un calo dell’8% su base annua dei lavoratori iscritti alle Casse edili (-25% in due anni) e nello stesso periodo sono andate perse cinque milioni di ore di lavoro. Infine oltre 7.200 società sono state costrette ad uscire dal mercato. A fare il punto sullo stato di salute del settore italiano delle costruzioni sono stati, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Milano, i due enti paritetici Cnce (Commissione nazionale delle Casse edili) e Formedil (Ente Nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia).

“Oltre alla drammatica situazione occupazionale – ha dichiarato il segretario nazionale della Filca-Cisl e vicepresidente della Cnce, Franco Turri – la crisi costituisce un fattore pericoloso sul fronte della regolarità del lavoro. Tenere sotto controllo le dinamiche del mercato vuol dire saper individuare gli ambiti di rischio e intervenire. Infatti in una fase come questa, caratterizzata da carenza di liquidità, il rischio di una forte infiltrazione delle organizzazioni malavitose nelle imprese è altissimo”. Si è parlato di occasione persa, per l’edilizia, perché è dimostrato che un euro investito nel mattone ne produce ben 2,80: “Le costruzioni sono il settore anticiclico per eccellenza – ha detto ancora Turri – ma purtroppo il Governo non ha optato per investimenti seri. Con il risultato che per ogni euro non investito si è verificato un effetto moltiplicatore al contrario”. Secondo i dati snocciolati da Franco Osenga, Presidente della Cnce, ad essere più colpite dalla crisi sono le regioni del Centro Sud, con cali a due cifre per Sardegna, Umbria e Puglia.

Ma gli effetti della crisi si sono sentiti anche sul fronte della formazione: “I lavoratori partecipanti ai corsi per le ‘16 Ore’, previsti dal Ccnl come obbligatori per i neoassunti, sono calati del 25% nel primo semestre 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010”, hanno dichiarato il Presidente del Formedil Massimo Calzoni, e il suo vice, Franco Gullo, segretario nazionale della Feneal-Uil. Durante la conferenza stampa è stato evidenziato come attraverso i corsi organizzati dal sistema Formedil sono stati formati da gennaio 2009 a giugno 2011 circa 42mila nuovi lavoratori, oltre il 10% di tutti i lavoratori attivi nel mese di giugno. E agli addetti ai lavori non è sfuggito un altro dato: “L’immissione di un numero così rilevante di nuovi assunti ‘formati’ – è stato detto – ha sicuramente influito sul calo di oltre il 12% degli infortuni riscontrato dall’Inail nel biennio 2009-2010”. Nel settore, inoltre, c’è grande attesa per l’avvio, previsto a fine mese, della sperimentazione della Borsa continua nazionale del lavoro. Anche in questo caso la Filca ha anticipato i tempi, con la presentazione ufficiale, avvenuta sabato scorso, di “Amico Lavoro”, lo sportello operativo istituito dalla Filca di Roma che si farà carico di aiutare il lavoratore alla ricerca di nuova occupazione.

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