I sindacati di categoria del settore edile, Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil, hanno condiviso con Regione Toscana, istituzioni locali e controparti datoriali una serie di disposizioni per le misure di contenimento del virus Covid-19, per la tutela della salute e sicurezza degli operatori nei cantieri temporanei o mobili, sia pubblici, sia privati.
L’accordo è in linea con il protocollo condiviso a livello nazionale tra governo e parti sociali il 14 marzo scorso e con quello del 24 marzo sottoscritto tra il ministero Infrastrutture e Trasporti e le parti sociali di categoria.
“Come parti sociali del settore costruzioni insieme alla Regione – dice Simona Riccio segretaria generale Filca-Cisl Toscana- abbiamo dato prova di grande senso di responsabilità con la condivisione dell’ordinanza specifica per i cantieri regionali al fine di garantire la sicurezza e contenere la diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro. Tutti i cantieri dovranno adeguarsi alle disposizioni e all’ordinanza in merito alle precauzioni igieniche, pulizia e santificazione, sull’utilizzo dei Dpi e sull’informazione dei lavoratori che dovrà svolgersi con l’ausilio degli Rlst (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali) e dei nostri enti bilaterali per la formazione e la sicurezza (Scuole edili e Cpt).”
“Condividere i percorsi per definire le modalità di sicurezza per la ripartenza è la strada giusta – continua Riccio – e con questa ordinanza si migliorano le disposizioni previste dalla normativa vigente sulla sicurezza anti-contagio. Abbiamo sempre detto come Filca-Cisl che la riapertura dei cantieri deve essere graduale, organizzata, con disposizioni di sicurezza condivisi e soprattutto applicabili nei diversi tipi di cantiere e nelle diverse fasi lavorative.”
“Questo accordo – dice il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza – è il primo frutto del preliminare del ‘Patto per la responsabilità, la sicurezza e la ripresa’ condiviso con la Regione sabato scorso, insieme alle altre parti sociali e all’Anci. E’ la dimostrazione che la responsabilità condivisa riesce, anche in momenti difficili come questo, a trovare soluzioni che vadano a vantaggio della comunità, mettendo al primo posto la sicurezza e la dignità del lavoro. Auspichiamo che si arrivi presto a intese simili in altri settori, per affrontare la ‘fase 2’ con al primo punto la sicurezza, in raccordo con il livello nazionale.”