EDILIZIA, ANCHE IN TOSCANA MASSIMA ATTENZIONE AL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE

EDILIZIA, ANCHE IN TOSCANA MASSIMA ATTENZIONE AL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE

“Quanto successo a Livorno mostra la debolezza del nostro territorio ed è la conseguenza dei mancati interventi fatti negli anni. Gli effetti delle alluvioni nella Lunigiana, nel 2011, e nella valle del Serchio, nel 2013, evidentemente non hanno insegnato nulla”. Lo ha detto il segretario generale della Filca-Cisl Toscana, Simona Riccio, nel corso della relazione al Consiglio generale della categoria, che si è svolto a Pisa presso l’auditorium dell’Ente bilaterale per le costruzioni.
“Come Filca – ha aggiunto – abbiamo sempre espresso la necessità, non più rinviabile, di puntare sulla prevenzione, su un’edilizia di qualità che non porti altra cementificazione ma metta in sicurezza il territorio e intervenga sul già costruito. È chiaro che quanto successo dimostra sempre più l’importanza della politiche in materia di prevenzione contro gli effetti dannosi del dissesto idrogeologico e che le Regioni adottino una strategia per un piano straordinario di messa in sicurezza del territorio, capace di coniugare programmazione e progettualità negli interventi, accelerazione delle opere e investimenti in fase di realizzazione”. Riccio ha poi ricordato i dati della Cnce, che dimostrano come non ci sia ripresa dell’occupazione in edilizia: “Nel biennio 2015/2016 in raffronto al biennio 2014/2015 la massa salari è cresciuta del 3,57%, le ore lavorate del 2,69%, il numero medio dei lavoratori registrati in Cassa edile è invece diminuito dell’1,93%. Nella nostra regione ci sono decine di migliaia di addetti che non riescono a rientrare nel mercato del lavoro. Inoltre – ha aggiunto – è necessaria una riforma del sistema bilaterale, punto nevralgico del contratto nazionale in discussione, che punti ad una razionalizzazione degli Enti, senza ovviamente che ciò pregiudichi i servizi ai lavoratori”.
Tra i temi affrontati anche quello della sicurezza: “Come Filca abbiamo sempre proposto la Patente a punti, quale strumento unico per l’esercizio della professione di imprenditore edile e per l’apertura di un’impresa, una battaglia dove dovremmo trovare convergenza per tutelare il nostro sistema, ma ancora persistono resistenze. Ma non solo in edilizia, anche nel settore del marmo istituire la patente a punti, vorrebbe dire avere un sistema valutativo a punti per qualificare e controllare le aziende. Il nostro settore paga un pesante tributo di sangue a causa delle inadempienze e delle superficialità con le quali viene organizzato il lavoro nelle aziende. È necessario istituire una norma premiale con un sistema di valutazione a punti per le aziende in regola e che rispettano le norme di sicurezza. Infortuni e morti sul lavoro nascono da una carente progettazione, da un mancato rispetto delle norme, da ritmi di lavoro inaccettabili, da imprese improvvisate, da pochi investimenti negli impianti e da una inesistente cultura della sicurezza. Ma la cultura della sicurezza non nasce da sola, si sviluppa laddove si sviluppa una maggiore formazione che va resa più frequente ed obbligatoria sia in edilizia sia negli impianti fissi”.
Di sicurezza e lavoro ha parlato anche il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza: “Nella regione stiamo assistendo ad una lieve ripresa dell’occupazione, ma non ancora strutturata. A questo proposito ritengo prioritario intervenire sul rilancio della bilateralità, sulle politiche attive del lavoro e sull’alternanza scuola-lavoro, che non è solo uno slogan ma rappresenta uno strumento di fondamentale importanza per l’inserimento professionale delle giovani generazioni”. Ai lavori è intervenuto anche il segretario della Filca nazionale, Stefano Macale: “La grande opera più importante ed utile per il Paese è sicuramente la messa in sicurezza del territorio”, ha detto ricordano la tragedia di Livorno. Poi il segretario ha fatto il punto sul rinnovo del contatto nazionale dell’edilizia: “Siamo in forte ritardo sulla tabella di marcia perché il contratto è scaduto oramai da più di un anno. Anche in Toscana – ha sottolineato – ci sono centinaia di migliaia di lavoratori che aspettano il rinnovo del contratto. Dalle assemblee che si stanno tenendo nella regione c’è l’adesione convinta alla nostra proposta: la mobilitazione del settore se entro novembre non ci sarà la firma del contratto. Tra i temi più importanti del testo – ha concluso Macale – c’è sicuramente quello annoso del dumping contrattuale. Oggi nei cantieri si applicano contratti diversi da quello dell’edilizia, perché ritenuto troppo oneroso: un danno ed una beffa per i lavoratori da tutti i punti di vista, salariale, contributivo e della sicurezza”.
 

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