“Gli sviluppi dell’inchiesta ‘Vitruvio’ a Roma non fanno che confermare le nostre preoccupazioni e le nostre denunce: in edilizia l’illegalità è fortemente diffusa e radicata, con accordi scellerati tra funzionari pubblici, tecnici, ispettori ed imprenditori”. Lo ha dichiarato Salvatore Scelfo, segretario nazionale della Filca-Cisl e Responsabile del Dipartimento Legalità della categoria, commentando i nuovi arresti nella Capitale. “La Guardia di Finanza ha accertato che era usuale una sorta di ‘tangente preventiva’, pagata per ottenere coperture ogni qualvolta qualcuno avesse intenzione di aprire un cantiere edile. Inoltre le tangenti servivano per chiudere un occhio sugli abusi riscontrati nel corso delle ispezioni ai cantieri edili e sulle irregolarità riscontrate nei cantieri relative alle norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Pochi giorni fa – prosegue Scelfo – è stato scoperto in Emilia-Romagna un sistema che consentiva alle aziende in odore di mafia di partecipare ugualmente agli appalti per la ricostruzione post terremoto, e questo grazie alle connivenze negli enti locali. A questo punto un giro di vite drastico e severo per garantire la legalità in edilizia appare davvero non più rinviabile, nell’intesse delle aziende sane, dei lavoratori e di tutta la collettività”, ha concluso il segretario nazionale della Filca.