EDILIZIA, AD ENNA LA CRISI E’ SENZA FINE

EDILIZIA, AD ENNA LA CRISI E’ SENZA FINE

Comunicato stampa dei segretari generali di Enna della Cisl (Carmela Petralia) e della Filca-Cisl (Francesco Iudici), e del responsabile territoriale della Filca (Epifanio Riccobene).
Cala il sipario sul settore delle costruzioni: siamo ai titoli di coda. I numeri sono impietosi come il tornado che spazza via case e città lasciando rabbia e disperazione tra i superstiti. I dati del settore negli ultimi dieci anni (dall’inizio della crisi) sono spietati.  L’edilizia in provincia di Enna registra un calo del 50%, con 2000 lavoratori in meno: 4231 nel periodo ottobre 2007-settembre 2008,  2034 nel periodo ottobre 2016-settembre 2017. La tempesta della crisi economica ha spazzato via 341 aziende del settore: da 871 a 530 (il periodo di riferimento è lo stesso). Ogni commento appare superfluo.
I dati negativi si susseguono come un fiume in piena che trasporta fango e detriti lungo il suo percorso. Sono notevolmente diminuite anche le ore effettivamente lavorate: si passa dai 2.980.725 ai 1.115.040 (1.865.685 ore lavorate in meno). Che il settore sia in caduta libera lo dimostra anche il totale della massa salariale: da 26.006.351,89 del  periodo ottobre 2007-settembre 2008 a  11.273.994,72 del periodo ottobre 2016-settembre 2017, con un calo di oltre il 50%.  Dietro i numeri scorre poi la dimensione del vivere quotidiano con altre situazione che accendono i riflettori su altre storie comuni: la prevenzione del territorio.  Che mostra le prime crepe e la sua scarsa resistenza alle prime piogge con la Provincia di Enna che rischia di diventare un fantasma al centro della Sicilia. La viabilità provinciale è  fortemente compromessa appena le piogge accarezzano l’asfalto e le strade di campagna,  manifestando palesemente la precarietà di un territorio fuori da ogni logica di intervento. 
A  questa agenda di note dolenti si aggiunge la cronica assenza di programmazione con le infrastrutture che riempiono soltanto i tavoli dei funzionari pubblici ai vari livelli. Forse, nessuno, immagina il danno non quantificabile se viene spazzata quella poca fetta di economia che questa parte di Sicilia riesce ancora ad organizzare. Attrarre nuovi finanziatori e finanziamenti, in un contesto dai cupo e tenebroso è difficile, se non impossibile, se lo stato di impotenza continua a regnare sovrana. La Nord-Sud è un disco rotto da quasi un secolo nonostante manifestazioni pubbliche, incontri: la concorrenza alla Salerno-Reggio Calabria è da fare invidia.  Occorrono, perciò, interventi strutturali urgenti, indifferibili e risolutivi, un attento monitoraggio della domanda economica della provincia di Enna che necessita di risorse ingenti anche sul tema dell’edilizia scolastica, superata negli anni. Incalzeremo gli enti preposti perché la politica non può continuare a guardarsi allo specchio mentre l’astensionismo è il vincitore morale di ogni competizione elettorale. Anche la Regione deve muoversi, non può continuare ad esercitare il ruolo del pescatore che attende invano la sua preda. Dopo la pessima esperienza del Governatore Rosario Crocetta, la Regione Siciliana deve alzare la cresta prima che il resto della comitiva finisca al largo senza possibilità di ritorno.

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