Un patto tra parti sociali ed associazioni datoriali del comparto edile per stilare un pianto straordinario che rilanci l’edilizia e le infrastrutture. La proposta arriva da Salvatore Scelfo, segretario regionale della Filca e reggente della struttura trapanese.
“Al Governo regionale – dichiara Scelfo – chiediamo misure urgenti e straordinarie per risollevare un settore giunto quasi al collasso; in due anni il comparto edile nel territorio trapanese ha fatto registrare un calo occupazionale del 40% e un calo delle gare espletate del 58% sempre negli ultimi due anni. A questi dati vanno aggiunti i tanti lavoratori sfruttati e utilizzati in varie forme di lavoro nero e irregolare”.
“Bastano questi dati per rendersi conto della drammaticità in cui versa il settore dell’edilizia, da sempre un settore trainante dell’economia. E’ questo il motivo che spinge la Filca Cisl a proporre un’alleanza tra tutti i soggetti attori nel comparto. La via di uscita a questa pesante crisi – spiega Scelfo – è un piano straordinario dei lavori pubblici con una rapida attivazione per sbloccare le opere già finanziate e immediatamente cantierabili, che per motivi burocratici non trovano rapido inizio; un piano straordinario per la messa a norma e sicurezza degli edifici pubblici con priorità per quelli scolastici, la riqualificazione dei centri storici e le manutenzioni che determinerebbero la creazione di centinaia di posti di lavoro per ridare fiato alle piccole e medie imprese”.
“La Filca Cisl auspica un cambio di passo e un patto sociale, in modo che le questioni, dal lavoro al fisco, siano dentro un equilibrio che mandi avanti la società in modo condiviso per invertire la tendenza. Tutti abbiamo il dovere di restituire fiducia e speranza alle future generazioni, perché attraverso il nostro esempio costruiamo la speranza. Agli imprenditori la Filca Cisl – conclude il sindacalista cislino – propone inoltre l’applicazione di un codice etico: per espellere da Confindustria e dall’Ance le imprese che non versano i contributi ai lavoratori, che non rispettano i contratti di lavoro e che non fanno lavorare in sicurezza i propri dipendenti, in questo modo si potrà misurare la credibilità dei soggetti sociali”.