Guidonia (Rm)
Ieri mobilitazione contro gli infortuni nelle cave
Non accenna a fermarsi il tragico bilancio delle morti bianche. Ieri oltre 500 operai hanno scioperato per otto ore e presidiato una cava a Villalba di Guidonia, alle porte di Roma, dove mercoledì ha perso la vita Carlo Gallo, 40 anni, cavatore di travertino rimasto sepolto sotto un costone che è ceduto all’improvviso mentre l’operaio lavorava con una ruspa. In strada tutta la rabbia di chi ogni giorno per lavorare rischia il prezzo più alto. Una mobilitazione per dire basta a quella che ormai può essere definita una vera e propria mattanza: nell’area tra Guidonia e Tivoli in tre anni sono morti sei operai , dei quali due negli ultimi mesi. Una situazione insostenibile che il sindacato non si stanca di denunciare. Eppure basterebbe applicare le normative esistenti e procedere regolarmente con controlli più serrati nei cantieri. “Ancora un incidente mortale tra i cantieri edili della capitale – rileva con amarezza Stefano Macale, segretario generale della Filca Cisl Roma e Lazio -. Servono maggiori garanzie per gli operai da parte dell’amministrazione comunale, provinciale e regionale, abbiamo chiesto più ispettori per monitorare i cantieri e la revoca delle concessioni alle imprese che non adempiono alle disposizioni di sicurezza, ma non è stato fatto niente”. Un’analisi sconcertante quella che fa il responsabile degli Edili capitolini che continua ad invocare un intervento concertato tra tutte le parti sociali. “Si era parlato di una cabina di regia istituita dal prefetto di Roma Achille Serra – sottolinea Macale – ma nessuno ci ha detto più niente. Continuano a dirci che la sicurezza è priorità delle tre amministrazioni. Il 2004 è stato dichiarato l’anno della sicurezza nelle costruzioni ma la sicurezza è appannaggio di chi vuole risparmiare, a scapito degli operai”. Macale ha poi ricordato il triste bilancio di vittime che “fino ad ora sono sette, i morti tra Roma e provincia e nove ne Lazio, i sindacati sono stanchi di perdere tempo a sentire statistiche mentre la gente muore tra l’indifferenza di chi dovrebbe provvedere alla sicurezza degli operai.
Silvia Boschetti