Pino Virgilio (Filca): ascoltata la categoria, molto spazio alle parti sociali
IL DECRETO attuativo della legge Biagi mette in campo misure contro il sommerso in edilizia che i sindacati stavano chiedendo da tempo. La categoria perciò accoglie con favore il provvedimento, che lascia ampio spazio alle parti sociali del settore tramite la contrattazione e la bilateralità. Il segretario generale aggiunto della Filca, Giuseppe Virgilio, spiega a “Conquiste” come e perché. “La contrattazione degli edili viene profondamente riconosciuta – enumera – vengono ampliate le funzioni degli Enti bilaterali e vengono introdotte conquiste storiche per la lotta contro il lavoro nero nel mercato dell’edilizia privata”. Il sindacalista riconosce al Governo di aver fatto avanzare queste misure nonostante l’opposizione di alcune associazioni dell’artigianato. Virgilio, perché queste associazioni si erano opposte e quale è il punto vincente del provvedimento? Si oppongono perché la regolarizzazione del mercato del lavoro edile colpisce prima di tutto le piccole e piccolissime imprese, dove più si annida il sommerso. Noi e l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) abbiamo insistito molto su misure come il Documento unico di regolarità contributiva proprio perché stroncano il sommerso sul nascere. Il principio è semplice: chi non presenta una documentazione inconciata, dove sia Inps che Inail che Casse edili attestano che l’impresa è in regola e che ha denunciato tutti i lavoratori necessari a portare a termine quel tipo di lavoro, o non può aggiudicarsi l’appalto. Il Durc non è uno strumento nuovo. E’ stata proprio la Filca a introdurlo in vari accordi territoriali. Sì, ma finora non eravamo mai riusciti a farlo diventare norma valida su tutto il territorio nazionale. ma c’è di più: con questo decreto il Durc viene applicato a tutti gli appalti, anche a quelli privati, mentre finora riguardava solo quelli pubblici. In altre parole, riguardava solo il 20% del mercato. Le nostre proposte sono state ascoltate, e questo attesta quanto sia importante presentarsi concordi, sindacati e imprese. Questa non è l’unica parte di decreto che riguarda l’edilizia. Infatti. E’ stato mantenuto un regime autorizzativo semplificato perché le Associazioni dei lavoratori e gli Enti bilaterali possano svolgere compiti di intermediazione nel mercato del lavoro. E’ essenziale che le parti sociali possano gestire più da vicino un mercato come quello edile, fortemente destrutturato e polverizzato. Inoltre, pur essendo stata inserita una nuova forma di flessibilità con il contratto di somministrazione a tempo determinato e indeterminato, ciò avviene a parità di costi con il lavoro dipendente e rispettando la sovranità della contrattazione collettiva nazionale. Un bilancio complessivo? I contenuti del decreto andranno certamente approfonditi in modo da poter dare un giudizio globale. Si può, però, dire con certezza che per quanto riguarda la categoria degli Edili il testo ci consegna una normativa così come i sindacati hanno chiesto nelle loro proposte.
Daniela De Sanctis