“Nei cantieri del nostro territorio si continua a morire. L’incidente di questa mattina, sul quale è necessario fare luce quanto prima, è l’ennesima tragedia inaccettabile davanti alla quale tutti, nessuno escluso, devono assumersi le proprie responsabilità. Non si può morire sul lavoro!”. Lo ha detto Stefano Tesi, responsabile territoriale della Filca di Firenze, commentando l’incidente mortale di Empoli, nel quale è morto un operaio di 46 anni caduto dal tetto di un etichettificio, sul quale stava facendo lavori edili. “Da anni – accusa Simona Riccio, segretario generale della Filca Toscana – chiediamo a livello nazionale l’istituzione della Patente a punti, una norma premiale in grado di favorire le aziende in regola e che rispettano le norme di sicurezza, e penalizzare quelle in cui si verificano gli incidenti. La cultura della sicurezza si sviluppa attraverso la formazione, che va resa più frequente ed obbligatoria grazie ad un maggiore coinvolgimento del sistema bilaterale edile. Per garantire la legalità e la regolarità in edilizia – spiega Riccio – bisogna introdurre il Durc di cantiere e di congruità e fare una dura lotta all’elusione e all’evasione, con l’istituzione di un unico contratto di cantiere per salvaguardare l’unicità del nostro settore. Solo così – conclude – si andrà verso un lavoro nei cantieri più sicuro, e quindi più dignitoso”.