“I dati forniti dal rapporto Ecomafia 2015, curato da Legambiente, dimostrano che l’edilizia resta uno dei settori più a rischio per quanto riguarda i reati ambientali, con fenomeni e numeri significativi per quanto riguarda sia l’abusivismo edilizio che il ciclo del cemento”. Lo ha dichiarato Salvatore Scelfo, segretario della Filca-Cisl nazionale e responsabile del dipartimento Legalità e Ambiente della categoria.
“Secondo il rapporto in Italia si commette un reato ambientale ogni 18 minuti, vale a dire 80 al giorno e quasi 30mila all’anno, per un fatturato che raggiunge i 22 miliardi di euro. Preoccupano molto i dati relativi all’edilizia: gli illeciti nel ciclo del cemento, infatti, salgono del 4,3% e, secondo le stime sull’abusivismo edilizio del Cresme Consulting, nel 2014 sono state realizzate 18mila costruzioni fuori legge, circa il 16% del nuovo costruito, con ricavi che superano il miliardo di euro. Si tratta di situazioni allarmanti che impongono a tutti un maggior giro di vite e l’intensificazione dei controlli, che non sono mai abbastanza. L’unica nota positiva – conclude Scelfo – è la recente approvazione della legge che ha introdotto i delitti contro l’ambiente nel codice penale. Una norma moderna e civile attesa da anni”.