DUMPING SOCIALE, PESENTI SODDISFATTO PER CONDANNA SOCIETA’ INTERINALE

DUMPING SOCIALE, PESENTI SODDISFATTO PER CONDANNA SOCIETA’ INTERINALE

Tre anni dopo che la Federazione europea dei lavoratori edili e del legno aveva scatenato una campagna incisiva contro l’agenzia irlandese di lavoro interinale Atlanco Rimec, per lo sfruttamento da questa perpetrato di migliaia di lavoratori stranieri provenienti da vari paesi dell’Europa orientale, si scorgono i primi risultati. Il 14 marzo 2015 l’impresa edile francese Bouygues, appaltatrice principale di Atlanco Rimec, è stata infatti condannata al pagamento di un risarcimento pari a 150mila euro e alla restituzione di 22 milioni di euro all’ente francese preposto alla sicurezza sociale e alla fiscalità. La sentenza di primo grado fa riferimento alla deliberata creazione di strutture transfrontaliere complesse, finalizzate ad impiegare illegalmente, per diversi anni, 500 lavoratori polacchi e rumeni. Tale frode sociale era stata perpetrata in un cantiere a Flamanville.
Il 18 marzo 2015 Atlanco è stata condannata, con una sentenza interlocutoria pronunciata nei Paesi Bassi, al pagamento di 500mila euro da depositare su un conto bloccato, come anticipo in vista della sentenza definitiva. Alla società Atlanco è stato inoltre ingiunto di trasmettere immediatamente tutti i dati richiesti e di rispettare il CCL dell’edilizia vigente nei Paesi Bassi. La sentenza definitiva è attesa a giugno del 2015. L’oggetto della sentenza è il distacco illegale di 180 lavoratori portoghesi e 25 lavoratori polacchi al cantiere “Avenue 2” di Maastricht, nei Paesi Bassi. Nell’ambito della propria strategia difensiva, Atlanco ha tentato – come mezzo di pressione- di far riconoscere la responsabilità personale dei sindacalisti olandesi per un asserito danno d’immagine, ma l’istanza è stata respinta.
“Purtroppo – spiega Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl nazionale e Presidente della Fetbb, la Federazione europea degli edili – la frode sociale perpetrata da Atlanco Rimec non è che la punta dell’iceberg. Sono migliaia i lavoratori stranieri che ogni giorno subiscono uno sfruttamento in quanto “manodopera a basso costo” privata di tutela sociale. La FETBB chiede che il problema del dumping sociale transfrontaliero sia affrontato in via prioritaria, a livello europeo e nazionale, e che la frode sociale sia considerata un reato penale; sia fortemente incrementato il numero di ispezioni nei cantieri e che sia rafforzato in maniera significativa il ruolo degli ispettorati nazionali (logistica, personale e poteri); i servizi ispettivi nazionali collaborino in maniera efficace, scambiandosi tutte le informazioni; il lavoro interinale nel settore edile non sia autorizzato automaticamente, bensì subordinato a controlli severi o addirittura vietato; il problema del falso distacco dei lavoratori sia affrontato a livello europeo e nazionale; l’Unione europea istituisca una sezione di Europol competente per la frode sociale, che possa contrastare in maniera più efficace lo sfruttamento sociale transfrontaliero; il sistema del distacco dei lavoratori vigente in Europa sia riformato radicalmente; il problema delle società fittizie sia affrontato a livello europeo”, ha concluso Pesenti.

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