DUMPING SOCIALE, CAMPAGNA DELLA FEDERAZIONE EUROPEA DELLE COSTRUZIONI E DEL LEGNO

DUMPING SOCIALE, CAMPAGNA DELLA FEDERAZIONE EUROPEA DELLE COSTRUZIONI E DEL LEGNO

I sindacati europei delle costruzioni e del legno hanno dichiarato guerra al dumping sociale. La Fetbb (Federazione europea, presidente Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl), nel corso dell’ultima riunione del Comitato Esecutivo, ha infatto approvato e lanciato una campagna per fermare questo fenomeno in crescita, anche attraverso l’istituzione di una banca dati e di un sito web (www.stopsocialdumping.eu) dove registrare i casi concreti di dumping sociali, sfruttamento dei transfrontalieri e distacchi irregolari.
“Oggi – spiega Pesenti – un imprenditore italiano può costituire un’impresa di diritto rumeno, vincere appalti in Italia e assumere cittadini italiani facendoli lavorare in Italia in distacco dall’impresa rumena. Ecco perché è indispensabile stabilire criteri chiari che permettano un controllo efficiente dell’attività dell’azienda, e che assicurino che per tutto il periodo di lavoro siano applicate le condizioni del Paese d’impiego, prevenendo invece quelle del Paese di origine”.
“Il dumping sociale – prosegue il segretario generale della Filca e presidente della Fetbb – avviene perché l’appaltatore principale ed i subappaltatori successivi vogliono guadagnare denaro “facile”’esternalizzando il lavoro e spostando la loro responsabilità ai subappaltatori situati più in basso nella catena di subappalti. Alla fine della catena il lavoro viene eseguito da appaltatori che hanno ‘contratti capestro’. Le PMI locali che rispettano la legge non sono in grado di eseguire il lavoro e le sole che riescono a farlo sono le agenzie interinali, le aziende straniere che distaccano, che approfittano dei lavoratori considerandoli a basso costo e li impiegano in condizioni non dignitose. Si genera cosi una selezione negativa delle imprese e una dequalificazione del mercato del lavoro”.
La campagna della Fetbb si è resa necessaria anche perché a livello europeo si sostiene che il dumping sociale e lo sfruttamento transfrontalieri siano fenomeni marginali, una posizione che eper il sindacato è spesso utilizzata per evitare qualsiasi discussione sulla materia. Uno degli elementi della campagna è l’istituzione di una banca dati europea e di un sito web   nei quali registrare casi concreti di questi fenomeni.

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