Braccia incrociate (e mani incatenate) allo stabilimento Italcementi di Catrovillari, in provincia di Cosenza. I 70 lavoratori dell’azienda hanno protestato incatenandosi ieri e oggi davanti allo stabilimento, contro la decisione dell’azienda di non attuare i criteri per la Cassa integrazione, stabiliti dagli accordi del dicembre scorso a Roma e validi per tutti gli stabilimenti del gruppo. Un comportamento scorretto e inaccettabile, che ha portato Filca e Fillea a proclamare due giorni di sciopero.
“L’accordo sottoscritto al ministero del Lavoro – ha dichiarato Mauro Venulejo, segretario generale della Filca-Cisl di Cosenza – ha avuto il merito di aver evitato i licenziamenti e di aver inserito lo stabilimento di Castrovillari nella Cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione aziendale fino al settembre 2017, data in cui si dovrebbero conoscere le intenzione della nuova proprietà, la Haidelberg Cement. Purtroppo dobbiamo constatare come la rotazione attuata nello stabilimento non tenga assolutamente in considerazione la reale fungibilità e i criteri di solidarietà ed equità, tra l’altro in un momento difficile e soprattutto transitorio come quello che stiamo vivendo per il futuro del Gruppo”.
Lo stabilimento di Castrovillari, dunque, che conta una settantina di dipendenti, disattende quanto deciso a Roma, un comportamento che per i sindacati denota un “atteggiamento di chiusura verso questo territorio”. In una nota diffusa da Filca e Fillea si scrive che “in questi mesi sindacati ed istituzioni insieme al Governo regionale, di concerto con il ministero dello Sviluppo Economico, hanno messo su un tavolo permanente rispetto alla questione Italcementi soprattutto in vista del confronto con Haidelberg Cement che avverrà quando le operazioni di cosiddetto ‘closing’ saranno ultimate. Chiediamo all’azienda di rivedere questa impostazione e di non perseguire la strada di voler anticipare scelte che competono alla nuova proprietà ed al confronto fra le parti, chiediamo al Governo e a tutte le forze parlamentari di vigilare sugli accordi sottoscritti che non sono e non possono essere finalizzati, al momento, a prevedere riduzioni dei livelli occupazionali”.
Le organizzazioni sindacali hanno inviato una lettera al prefetto di Cosenza e all’assessore alle Attività produttive della Regione Calabria, per chiedere la convocazione di un incontro con Italcementi e tutte le parti interessate. Nel frattempo sono arrivate due convocazioni: il 9 marzo dall’Ispettorato al Lavoro e l’11 marzo dalla Prefettura. “Nel corso degli incontri – spiega Venulejo – dichiareremo che davvero non comprendiamo l’atteggiamento di chiusura di una azienda che sta gestendo una fase transitoria in vista della conclusione del processo di acquisizione da parte della multinazionale Haidelberg Cement, che avverrà entro l’estate di questo anno”.