“Se anche una costruzione simbolica come quella del grattacielo della Regione, in realizzazione a Torino, è finito nel mirino della Corte dei Conti ed è al centro di una indagine con reati che vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione, vuol dire davvero che anche il territorio piemontese, come asseriamo da tempo, non è immune alle infiltrazioni della criminalità e non può più ritenersi un’isola felice. Gli appalti edili, anche un appalto importante e prestigioso come quello per realizzare il grattacielo della Regione, che è il simbolo del Piemonte, si dimostrano terra di conquiste per il malaffare”. Lo ha dichiarato Piero Donnola, segretario generale della Filca-Cisl del Piemonte.
“Abbiamo appreso con soddisfazione degli impegni presi dalla Giunta regionale sul fronte della trasparenza, un impegno che va nella direzione da noi auspicata. Il problema, però, è a monte: è tutto il sistema degli appalti che va profondamente riformato. La Filca e la Cisl da tempo propongono, ad esempio, l’eliminazione del General contractor e del ricorso al subappalto a catena, che lasciano alle aziende che realizzano materialmente le opere solo le briciole di quanto stanziato, con ripercussioni sulla sicurezza e la retribuzione dei lavoratori. Tra le altre proposte c’è sicuramente quella molto importante del superamento del sistema del massimo ribasso a favore di quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con l’inserimento però di meccanismi idonei ad evitare la costituzione di cartelli”, ha concluso Donnola.