“Il protocollo firmato con il governo è un passo importantissimo nella direzione della messa in sicurezza del territorio, per il contrasto del dissesto idrogeologico. Adesso la priorità è sbloccare le risorse a disposizione per mettere i soggetti interessati nelle condizioni di fare interventi mirati”. Lo ha dichiarato Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl nazionale, commentando l’accordo quadro siglato ieri a Palazzo Chigi da Governo, Ministero dell’Ambiente, Cgil-Cisl-Uil, Filca-Feneal-Fillea, sul tema degli interventi legati alla mitigazione del dissesto idrogeologico e la realizzazione di infrastrutture idriche.
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“Abbiamo preso atto dell’impegno del governo per raggiungere accordi di programma con le singole regioni. Invitiamo tutti ad agire con la massima celerità, per spendere subito e bene i 7 miliardi di risorse a disposizione annunciati dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti”.
“L’accordo si rivelerà davvero efficace – ha aggiunto Enzo Pelle, segretario nazionale della Filca – se ci sarà la tempistica giusta per consentire l’accelerazione degli interventi contro il dissesto. Il territorio nazionale, sia le aree urbane che quelle rurali, non possono più aspettare”.
“Quest’accordo – ha dichiarato il segretario Confederale della Cisl Luigi Sbarra – che recepisce molte istanze del sindacato, segna una novità. Mobilita il mondo del lavoro a una presenza più vigilante per la immediata realizzazione delle opere mirate alla tutela del territorio. È una opportunità vera di crescita economica e sociale sia per il territorio e le comunità locali sia per alcuni settori, pensiamo all’edilizia ed alle costruzioni, alla forestazione, ai trasporti ed infrastrutture. “L’intesa ridisegna la strategia nazionale e regionale sui temi della messa in sicurezza del territorio attraverso un coordinamento più forte e strutturato tra la struttura di missione di Palazzo Chigi, il ministero dell’Ambiente ed il sindacato. Un risultato di assoluto rilievo perché garantisce la tempestiva informazione ed il coinvolgimento delle parti sociali su interventi ed investimenti mirati. Il protocollo recepisce così le istanze avanzate in maniera unitaria dalle confederazioni, anche individuando nella salvaguardia e nella valorizzazione ambientale una componente strategica della politica di sviluppo nazionale. Tra risorse statali e comunitarie oggi più di ieri è possibile programmare una robusta strategia che guardi alla manutenzione e alla salvaguardia del territorio, che punti alla difesa delle zone interne ed alle aree rurali, che valorizzi le economie boschive e montane secondo un modello di forestazione produttiva e non solo protettiva. Significa affermare la cultura della prevenzione, uscire finalmente dalla logica delle emergenze sistematiche e mirare a uno sviluppo vero e sostenibile, capace di generare crescita e occupazione produttiva. Si dia ora immediata operatività a questo strumento sbloccando le risorse già assegnate a tante aree a rischio, ma tenute ferme da procedure infinite e inaccettabili lungaggini burocratiche”, ha concluso Sbarra.