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DISOCCUPAZIONE AL TOP DAL 2004

DISOCCUPAZIONE AL TOP DAL 2004

Sale ancora il tasso di disoccupazione nel nostro Paese, che a febbraio ha raggiunto quota 9,3%, con un rialzo di 0,2 punti percentuali su gennaio e di 1,2 punti su base annua. Si tratta del tasso più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Lo rileva l’Istat su stime provvisorie. Guardando alle serie trimestrali è il più alto dal IV trimestre 2000.

Particolarmente drammatico il dato che riguarda i giovani. Nel quarto trimestre del 2011, infatti, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è salito al 32,6%. Un vero e proprio record negativo: per ritrovare un dato così, infatti, bisogna andare indietro di quasi venti anni, al quarto trimestre del 1992, anno d’inizio delle serie storiche.

Giovani sui quali pesa, peraltro, gran parte del peso della precarietà. Un problema che riguarda anche l’Istat, dove proprio un gruppo di precari, circa una quarantina, stamattina è entrato nella sala stampa dell’Istituto di statistica, poco prima delle 09,30, ovvero dell’inizio del briefing sui dati relativi a occupati e disoccupati. Ai giornalisti è stato quindi diffuso una sorta di ‘contro comunicato’, intitolato ‘Precari: occupati o pre-disoccupati?’, in cui viene riportato che: “L’Istat si avvale del contributo di 419 tra ricercatori, tecnologi e collaboratori tecnici a tempo determinato, assunti a seguito di una procedura oncorsuale analoga a quella prevista per l’assunzione a tempo indeterminato”.

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