“La nuova direttiva che regolamenta il distacco dei lavoratori nell’Unione Europea, approvata nella notte a Lussemburgo, non ci soddisfa ancora pienamente ma è indubbio che rappresenti un passo importante nel contrastare abusi e frodi a danno dei lavoratori e dei sistemi previdenziali e assistenziali”. Lo ha dichiarato il segretario della Filca-Cisl nazionale, Stefano Macale, commentando l’accordo raggiunto dai Ventotto ministri del Lavoro dell’Ue, che ora dovrà essere approvato dal Parlamento europeo.
“La nuova direttiva – spiega Macale – non limita affatto la libera circolazione di uomini e merci, ma limita invece gli effetti nefasti della normativa precedente sul distacco dei lavoratori un Paese membro, in vigore dal 1996, imponendo ad esempio l’applicazione dei contratti nazionali di lavoro e delle relative retribuzioni e indennità. In questi giorni – prosegue il segretario della Filca nazionale – siamo riuniti a Bruxelles con il Comitato permanente edilizia, proprio perché i sindacati edili europei ritengono la sfida sul distacco prioritaria per una Europa solidale e giusta, soprattutto per i lavoratori edili. Per questi ultimi, in particolare, i costi previdenziali e salariali nei paesi dell’Est sono assai più bassi dei Paesi dell’Ovest, circostanza che porta ad un vero e proprio dumping sociale a danno degli stessi lavoratori e delle aziende dei Paesi in cui i costi sono più elevati, rischiando di innescare una pericolosa lotta tra lavoratori e creare fasce di disoccupazione nei Paesi con condizioni migliori”.
“La nuova direttiva, tra le altre cose, riduce a 12 i mesi previsti per la durata del distacco e stabilisce che la società dovrà versare al proprio lavoratore tutti i bonus e le indennità, dalla tredicesima al premio d’anzianità, previsti dal Paese del distacco. Non è la prima volta che la direttiva del 1996 subisce modifiche, ma l’attuazione di una vera giustizia sociale per i lavoratori edili non è stata ancora raggiunta, è una sfida importante che è necessario vincere quanto prima”, ha concluso Macale.