“I dati relativi alle morti sul lavoro sono gravi e preoccupanti: le costruzioni, infatti, continuano a pagare un tributo di sangue ancora elevatissimo, con conseguenze sociali inestimabili. Inoltre la Toscana si conferma una regione a rischio per i lavoratori, perché è seconda solo alla Lombardia in questa triste classifica”. Lo ha dichiarato Ottavio De Luca, segretario generale della Filca-Cisl Toscana, commentando i dati diffusi dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering, basato su dati Inail. “Nei primi otto mesi del 2015 i morti del lavoro in Italia sono stati 546, con un aumento dell’11,7% rispetto allo stesso periodo del 2014. In Toscana le morti bianche sono state ben 55. Nelle costruzioni, invece, le vittime sono state 69, pari al 12,5% del totale. Gli sforzi degli organi preposti al controllo, evidentemente, non bastano: è necessario un giro di vite da parte di tutti i soggetti interessati, perché queste tragedie quotidiane non si ripetano. È una questione di civiltà e di giustizia sociale nella quale siamo tutti coinvolti, enti locali, istituzioni, forze dell’ordine, sindacati, politici. E’ soprattutto in questi momenti – ha concluso De Luca – che si dovrebbe dare seguito a quello che chiediamo da tempo: un maggior coinvolgimento degli Rlst, i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza sul territorio, e degli operatori dei Cpt, i Comitati paritetici territoriali, che restano un esempio concreto di come la bilateralità in edilizia possa svolgere un compito importantissimo e fondamentale per il settore. Al tempo stesso occorre che anche negli appalti vengano premiate le imprese che rispettano i canoni di sicurezza: non è possibile che gli enti pubblici continuino ad assegnare appalti al massimo ribasso, perché sappiamo tutti che il primo elemento ad essere tagliato per comprimere i costi è proprio la sicurezza”.