“Il Durc, un’intuizione nata in casa Filca, con il suo esordio in Umbria nella ricostruzione post-terremoto del 1997 ha sicuramente rivoluzionato il settore edile, garantendo la legalità e la regolarità nei cantieri. La sua introduzione, infatti, ha permesso in questi anni l’emersione dal lavoro nero di centinaia di migliaia di edili. Adesso, grazie al pressing dei sindacati, il Governo ha deciso di potenziare questo strumento attraverso il Durc di congruità, che verifica l’incidenza della manodopera nella realizzazione della singola opera, contrastando così il lavoro nero e il dumping contrattuale”. Lo ha dichiarato Ottavio De Luca, segretario nazionale Filca-Cisl e responsabile della categoria in Campania. “La misura, contenuta nel Dl Semplificazioni, deve essere ora attuata dal ministero del Lavoro, che ha il compito di disciplinare le modalità operative. Bisogna però fare presto, visto che il termine scade il 13 novembre, ed evitare così che il Durc per congruità resti un’altra ‘incompiuta’ nel nostro Paese, proprio come la Patente a punti, un’altra intuizione Filca, prevista dal Testo unico sulla sicurezza e mai entrata in vigore. Il Durc per congruità – prosegue il sindacalista della Filca – è già stato utilizzato nei cantieri del Cratere e in altre realtà, anche private. La sua introduzione ‘per legge’ in tutti i cantieri avrebbe benefici innegabili nell’intero Paese, e in particolare in Campania, regione in cui permangono sacche di illegalità in edilizia. Per questo motivo non bisogna perdere un solo minuto, e dotare il settore di uno strumento in grado ancor di più di garantire la legalità, la sicurezza e la dignità dei lavoratori, una operazione di giustizia sociale a vantaggio dell’intera collettività”, ha concluso De Luca.