ARRIVA L'ARBITRATO PER LE CONTROVERSIE DI LAVORO

ARRIVA L'ARBITRATO PER LE CONTROVERSIE DI LAVORO

Ieri il Senato ha approvato in quarta e definitiva lettura il disegno di legge “collegato lavoro” denominato 1167-B. Il contenuto più rilevante tra i vari temi trattati è la riforma del processo e delle controversie di lavoro (articoli 32, 33 e 34).
In particolare il testo approvato modifica gli articoli del Codice di Procedura Civile relativi a conciliazione ed arbitrato. Quest’ultimo è un procedimento extragiudiziario adottato per risolvere controversie civili e commerciali. Al termine del procedimento gli arbitri emettono un lodo che ha efficacia vincolante tra le parti. Il ddl sancisce che “le parti contrattuali possono pattuire clausole compromissorie…. solo ove ciò sia previsto da accordi interconfederali o contratti di lavoro stipulati dalle organizzaizoni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”. Nel caso in cui le parti non definiscano le clausole entro un anno, il Governo può intervenire con decreto. Inoltre si introduce il concetto di “arbitrato di equità”, vale a dire svincolato dal rispetto delle norme inderogabili di legge.
Per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, “lo Statuto dei lavoratori non è stato toccato e l’articolo 18 sta lì, perché noi abbiamo ottenuto che tutto debba essere rinviato alla contrattazione e faremo in modo che il ricorso all’arbitro sia sempre un atto volontario del lavoratore. In due anni e mezzo di iter parlamentare – ha concluso Bonanni – siamo riusciti a correggere il disegno di legge e a stabilire che tutto viene rimandato alla contrattazione”. 
Giorgio Santini, segretario confederale della Cisl, ha dichiarato che “modificando l’art. 410 del Codice di Procedura Civile si rende il tentativo di conciliazione non più obbligatorio, ma facoltativo. Solo se sia previsto da accordi interconfederali o contratti collettivi di lavoro stipulati dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale – prosegue – è possibile prevedere clausole compromissorie che comportino la devoluzione obbligatoria della controversia al collegio arbitrale. Le controversie di lavoro possono essere decise da arbitri anche qualora il contratto individuale e la clausola compromissoria siano stati certificati in base al d.lgs. 276/2003″.
La Cisl ha annunciato che nelle prossime settimane sarà avviato un confronto con Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali per preparare un avviso comune per disciplinare questa materia’. ”La clausola compromissoria -spiega ancora Santini – agisce solo ove ciò è previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro o da accordi interconfederali siglati dai sindacati nazionali più rappresentativi. La materia sarà disciplinata dai contratti collettivi, ed al piu’ presto – annuncia – ci sara’ un accordo interconfederale che regolerà questa materia. I contratti diventeranno la normativa e la fonte a cui farà riferimento l’eventuale arbitro. I lavoratori – conclude – potranno scegliere questo secondo canale quando sarà regolato entro i prossimi 12 mesi”.

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