Al via oggi le consultazioni delle parti sociali sul ddl lavoro e, in particolare, sul nodo dell’arbitrato. Il provvedimento rinviato da Napolitano alle Camere con messaggio motivato lo scorso 31 marzo ricomincia quindi anche dalla Commissione Lavoro di Montecitorio. Dalla maggioranza si insiste per un riesame rapido del provvedimento, limitandosi alle cinque osservazioni tecniche contenute nel messaggio presidenziale per approdare in Aula secondo i temi di un’agenda già tracciata, vale a dire il 26 aprile prossimo. L’opposizione, invece, spinge per non avere margini troppo stretti rispetto ad un esame del provvedimento che ritiene debba essere complessivo. Trovare “la quadra bipartisan” insomma allo stato sembra difficile.
La Cisl, da parte sua ha presentato un “pacchetto” complessivo di misure che puntano a garantire il il lavoratore. Tra queste proposte, quella in cui si chiede che il giudice nel valutare il licenziamento tenga conto solo delle tipizzazioni di giusta causa e di giustificato motivo e non anche, com’è attualmente, le fondamentali regole del vivere civile e dell’oggettivo interesse dell’organizzazione. Per il segretario confederale Cisl, Giorgio Santini, : “‘L’arbitrato è utile se è libero. Quindi la clausola compromissoria deve valere solo per rapporti di lavoro consolidati e deve essere prevista solo dopo il periodo di prova”. Se anche la Uil chiede che venga esplicitato che l’arbitrato non riguarda il capitolo licenziamenti, Confindustria ha richiamato la necessità di recepire l’avviso comune (firmato dalle parti sociali esclusa la Cgil) nel testo del disegno di legge. Commercianti e artigiani, invece, puntano il dito sulla necessità di “alleggerire il contenzioso del lavoro, per avere una giustizia del lavoro rapida e certa”. Cgil ancora sulle barricate ad annunciare possibili mobilitazioni in mancanza di “novità sostanziali” pure su apprendistato e delega ammortizzatori sociali.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)