“I dati forniti dall’Inail, seppur provvisori, ci offrono un quadro desolante e preoccupante: l’aumento delle morti sul lavoro, che nei primi 10 mesi dell’anno sono state 729, ben 101 in più rispetto al 2014, e l’impennata di infortuni mortali tra i lavoratori over 60, che registra un +38,3%, dimostrano che interventi drastici sulla sicurezza e sull’età pensionabile non sono più rinviabili. E questo soprattutto nel settore dell’edilizia, storicamente uno dei più a rischio”. Lo ha detto il segretario generale della Filca-Cisl nazionale, Domenico Pesenti. “Non finiremo mai di ripetere che l’età pensionabile uguale per tutti i lavoratori è semplicemente ‘macelleria sociale’! Che equità e che giustizia sociale potranno mai esserci in un Paese che costringe un lavoratore edile ultra 60enne a salire su una impalcatura, o a svolgere lavori faticosi e usuranti, mettendo in pericolo l’incolumità propria e dei suoi colleghi? Ecco perché sosteniamo con forza le richieste unitarie di Cisl, Cgil e Uil nazionali sulle pensioni. La flessibilità nell’accesso al pensionamento permetterebbe di gestire meglio le crisi e le ristrutturazioni aziendali, darebbe ai giovani più opportunità per entrare nel mercato del lavoro e consentirebbe alle categorie dei lavori cosiddetti usuranti, come gli edili, di non essere considerati alla stregua degli altri lavoratori ma di ottenere uno ‘sconto’ sull’età pensionabile. Interventi per favorire la sicurezza sul lavoro e per cambiare le norme sull’età pensionabile devono essere la priorità dell’agenda del governo”, ha concluso Pesenti.