In un cantiere militarizzato, denominato sito strategico nazionale il sindacato degli edili Cisl è di casa. La Filca da subito è stata in prima linea per la costruzione dell’opera. Antonio Castaldo, segretario generale della Federazione torinese, racconta a Conquiste la situazione attuale.
Castaldo, i No Tav hanno voluto marcare il territorio, costruendo nel cantiere di Chiomonte nidi d’aquila sugli alberi e alcuni manufatti abusivi. Le Forze dell’ordine ne hanno preso possesso e la magistratura li ha sequestrati. Ora cosa può succedere?
Un po’ tutte le istituzioni locali e nazionali hanno sottovalutato la situazione. Queste costruzioni apparentemente servivano per aggregare i No Tav. Si cucinava all’aperto, si socializzava, c’erano anche dei bambini. In verità erano un luogo dove i No Tav si riunivano per decidere come contrastare le infrastrutture. Inoltre, questi nidi d’aquila hanno rovinato l’aspetto del bosco.
La Polizia ha sequestrato anche una catapulta stile medievale…
C’è da preoccuparsi. Speriamo che tutte le istituzioni, a cominciare dal Governo, vigilino affinché le provocazioni non si trasformino in qualcosa di più duro per la Val Susa. Una Valle che prima ha subito le contestazioni per la costruzione dell’autostrada ed ora per la Torino-Lione.
L’11 aprile cominciano gli espropri per il cantiere di Chiomonte. Cosa accadrà dal quel momento?
Il cantiere sarà affidato alla Cmc. Si comincia a lavorare sul serio. Speriamo che il cantiere non sia assediato nè da No Tav nè dalla ‘ndrangheta. Invito i No Tav a combattere con noi contro il rischio di infiltrazioni mafiose, facendo progetti comuni. Se vogliono possiamo fare una battaglia comune per rivendicare contatti con le istituzioni per mettere in sicurezza il cantiere ed i paesi e le borgate che ci sono nella Valle. Insieme potremmo rivendicare una parte dei soldi destinati al territorio per la sicurezza dei paesi e dei lavoratori. Vorrei poi smentire una cosa. Non è vero che i lavori edili portano ad una complicazione ambientale del territorio. Voglio citare un esempio. A Venaus, in Val Clarea, è stata costruita una centrale elettrica nel rispetto dell’ambiente. Dopo questa opera la Valle, i borghi sono migliorati. La montagna è rimata. Questo grazie anche all’intervento degli edili.
Ci sono casi di famiglie di lavoratori del cantiere che hanno parenti No Tav?
Sì. Nella Val Susa ci sono opinioni contrastanti. Occorre però fare chiarezza sul perché questa opera va realizzata. Bisogna spiegare di più cosa è la Tav Torino-Lione. Essa serve per migliorare i collegamenti, trasportare le merci da gomma a rotaia. E un’opera che porterà occupazione nella Valle e non solo. Così come avvenne con la costruzione dell’autostrada Torino-Frejus che oggi occupa centinaia di abitanti della Val Susa. E nel futuro questo avverrà anche con la Tav.
Castaldo, l’opposizione violenta dei No Tav preoccupa le istituzioni ed i cittadini che seppur si oppongono all’opera, lo fanno nel rispetto della democrazia e della corretta critica. Ma c’è qualcuno che ha interesse a pagare i violenti?
Più di dire chi paga bisognerebbe incominciare a chiedersi chi è che ha interessi identici a quelli dei No Tav per non realizzare l’opera. Viene da pensare a tutti quelli che con l’opera completata vedranno venire meno le entrate economiche. E importante l’autostrada che porta in Francia e da lì in altre parti d’Europa così come l’opera ferroviaria che dovrà essere costruita. Basti pensare che in poche ore nel futuro si raggiungerà Parigi da Milano o da Torino in poche ore. Il turismo si avvantaggerà, così come miglioreranno le relazioni sociali.