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CUNEO, UNA STRANA STORIA DI APPALTI PUBBLICI

CUNEO, UNA STRANA STORIA DI APPALTI PUBBLICI

Una ditta di Buccino, provincia di Salerno ed un appalto pubblico ottenuto al Nord, in Piemonte, a Cuneo, all’ospedale Santa Croce, il più grande ed importante di tutta la provincia. Lavori di ristrutturazione. La ditta è la Magaldi Techno. Registrata in Cassa Edile a Cuneo con il durc in regola. I lavori iniziano la primavera scorsa. Impegnati cinque operai che da settembre sono poi diventati quattro. Già all’inizio questa storia prende una brutta piega. Perché le mensilità di aprile e maggio tardano ad arrivare. E qui la Filca Cisl si attiva una prima volta. Con successo. A metà giugno quelle pendenze vengono saldate. Poi arriva l’estate e tutto sembra normalizzarsi. Non è così. Da settembre si ricomincia. Niente stipendi. A questo punto, è l’avvocato della Filca Cisl, Domenico Allerino, ad agire. Ingiunzione di pagamento rivolta sia all’azienda ospedaliera sia alla ditta Magaldi Techno per le mensilità di settembre ed ottobre. Poi settembre viene liquidato mentre di ottobre non vi è traccia. Così si arriva al passo successivo. Per ottobre viene avanzata una richiesta di pignoramento rivolta all’Aso Santa Croce. In questa vicenda il concetto chiave è la responsabilità solidale. È prevista dalla disciplina che norma gli appalti pubblici (il D.Lgs. 276/2003 art. 29 e il D.L. 5/2012 art. 21). La legge è chiara e non ammette interpretazioni: “il committente imprenditore o datore di lavoro, è obbligato in solido con l’appaltatore entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote del Tfr, i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti”. Tradotto, se la ditta Magaldi non paga gli stipendi, deve pensarci l’ospedale. Ed è ciò che non sta accadendo. A novembre è stata emessa regolare busta paga alla quale non hanno fatto però seguito i bonifici sui c/c dei lavoratori. E altrettanto a dicembre. Intanto l’ospedale continua regolarmente a pagare la Magaldi. “Questo è il punto che sfugge a molti – analizza Gerlando Castelli, segretario generale Filca Cisl Cuneo -. L’azienda ospedaliera deve farsi carico degli emolumenti ai lavoratori e non invece continuare a pagare la ditta”. Vincenzo Battaglia, segretario organizzativo della Filca Cisl Cuneo, indica i prossimi passi da compiere dopo lo sciopero di 8 ore di venerdì 18 gennaio: “Faremo tutto quanto nelle nostre facoltà per difendere questi lavoratori. L’azienda ospedaliera evidentemente non conosce le regole del gioco. La legge deve essere rispettata”. Resta l’interrogativo di fondo: quale interesse può avere un’azienda pubblica a mantenere in vita un appalto con una ditta privata che non paga i lavoratori e dunque non procede nei lavori?

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