“Lo ribadiamo da tempo che le infrastrutture sono necessarie per la crescita e lo sviluppo del paese ma quanto accaduto stamani, sulle cui cause chiediamo una verifica certa e rapida, evidenzia ancora una volta il forte ritardo sullo sviluppo infrastrutturale del nostro Paese.” A dirlo sono i segretari della Filca-Cisl Toscana, Simona Riccio, e della Filca-Cisl Liguria, Andrea Tafaria a proposito del crollo del ponte di Albiano Magra, che collega Toscana e Liguria, avvenuto questa mattina.
“Il Paese ha bisogno di partire dalle infrastrutture e dal rispetto del suolo e senza investimenti pubblici seri su questo fronte – dicono Riccio e Tafaria – lo sviluppo e la messa in sicurezza delle opere e del nostro territorio, non potrà avvenire, causando ulteriori disastri e vittime. E’ evidente che c’è un ritardo politico sulle piccole e grandi opere. Le risorse ci sono e immediatamente spendibili.”
“Le opere pubbliche servono al Paese per migliorare la vita dei cittadini e ridurre quel costo aggiuntivo che limita la nostra capacità competitiva. La Toscana e la Liguria, come tutto il Paese, non possono più aspettare! Occorre passare dalle fase progettuali alle fase di realizzazione per interventi seri di ricostruzione di un tessuto infrastrutturale indispensabile per il nostro territorio, per lo sviluppo occupazionale e per la sicurezza dei cittadini.”
Il responsabile Massa Carrara della Cisl Toscana Nord Andrea Figaia e il segretario Cisl La Spezia Antonio Carro lanciano un allarme per la viabilità interrotta dal crollo: “Porta al collasso la comunicazione della zona, servono interventi immediati. Le due strutture Cisl “auspicano un intervento delle due Regioni presso il Governo anche in considerazione della specifica competenza Anas sulla infrastruttura da ricostruire.”
“Il ponte di Albiano Magra che serve la strada statale della Cisa nel comune di Aulla crollato questa mattina – continuano – permette il passaggio verso lo Spezzino, con Ceparana, Vezzano Ligure e La Spezia. È una infrastruttura utilizzata da un numero importantissimo di pendolari che dalla Lunigiana si dirigono verso La Spezia. Molti di essi operano nelle fabbriche, nelle infrastrutture e nella logistica e negli uffici pubblici, in primis l’Arsenale. Occorre assolutamente ristabilire una connessione nel collegamento in un contesto già grave a seguito del fermo produttivo, come conseguenza della pandemia da coronavirus. Pandemia che, per paradosso, ha probabilmente salvato chissà quante vite, nel caso non fosse vigente la serrata delle attività e del vivere civile preesistente. Questo collasso strutturale appare la tragica conferma della inaffidabilità del sistema viario e dei ponti nel nostro Paese.”