Il Pil italiano cala per il terzo trimestre consecutivo scendendo ai livelli più bassi da fine 2009. Nel secondo trimestre del 2012, il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto al secondo trimestre del 2011 (calo più forte dall’ultimo trimestre del 2009 quando era diminuito del 3,5%). Lo ha comunicato l’Istat che ha confermato le stime sui conti economici trimestrali diffuse il 10 settembre scorso.
Risparmi addio. Nel secondo trimestre 2012 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, misurata al netto della stagionalità, è stata pari all’8,1%, con una diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,5 punti rispetto allo stesso periodo 2011. L’Istat precisa che si tratta del dato è più basso dal 1999.
Intanto, continua a diminuire il potere d’acquisto delle famiglie che, tenuto conto dell’inflazione, nel secondo trimestre 2012 si è ridotto dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre 2011. Anche in questo caso, si tratta del calo tendenziale più marcato dal 2000.
Pietro Giordano, segretario generale di Adiconsum parla di dati “devastanti” che “riconfermano il ridimensionamento costante dei redditi e quindi dei consumi degli italiani”. Da qui la richiesta di liberare risorse con una “pesante e incisiva lotta all’evasione” e con la defiscalizzazione “di prodotti e servizi capaci di rimettere in moto l’economia del Paese”.
Tornando ai dati Istat, complessivamente, la crescita acquisita dell’economia italiana per il 2012, al secondo trimestre dell’anno, è stata rivista dal -2,1% al -2%. La leggera revisione, però, “non cambia il giudizio sulla situazione economica del Paese”, hanno spiegato i tecnici dell’Istituto. Con la crescita acquisita si intende la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno.
Migliora, invece, nel secondo trimestre del 2012, l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche rispetto al Pil. Il rapporto deficit/Pil è risultato, infatti, pari al 2,8% a fronte del 3,2% del corrispondente periodo del 2011. L’Istat ha così rivisto il dato sul rapporto deficit/Pil relativo al primo trimestre ora pari al 7,3% dall’8% della prima stima.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)