Sbloccare subito i fondi destinati alle grandi opere ed alle infrastrutture. E’ questa la richiesta ribadita con forza dal segretario confederale Cisl, Annamaria Furlan. E’ questa, secondo la Cisl, una delle priorità per il nostro Paese, se si vuole fronteggiare la crisi. Basta pensare che secondo i dati di Confindustria, per ogni miliardo investito in infrastrutture si creano 20 mila posti di lavoro. Giuste, dunque, le richieste del presidente degli industriali Emma Marcegaglia, che anche ieri ha sollecitato il Governo a mettere in campo “politica dello sviluppo”, da affiancare a quella di rigore sui conti pubblici. Per la Furlan, però, non si può dimenticare lo sblocco immediato “dei fondi sulle grandi opere e sulle infrastrutture che darebbero lavoro e renderebbero più competitivo il nostro sistema paese”.
Di infrastrutture, oggi ha parlato anche il premier, Silvio Berlusconi, presentando la Banca del Mezzogiorno. Tra le missioni del nuovo istituto c’è infatti quella di emettere titoli per finanziare progetti infrastrutturali. “Anche il governo ha intenzione di ricorrere a questo servizio – ha detto Berlusconi – per dare risposte al bisogno di infrastrutture del Paese”. Come? Ricorrendo allo strumento fornito dell’emissione di titoli destinati proprio al finanziamento dei progetti infrastrutturali.
Il punto vero, infatti, è che dei tanti progetti approvati, di cui sempre ieri si è vantato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, parlando, ad esempio delle reti Ten, (con 104 miliardi di euro, suddivisi per i tre corridoi europei che interessano il nostro Paese – 59,2 miliardi per il Berlino-Palermo; 37,9 miliardi per il Lisbona-Kiev, e 7,2 miliardi per interventi ferroviari sul corridoio – l’Italia sarebbe infatti il Paese ad aver investito di più a livello europeo) pochi godono al momento di soldi veri già a disposizione. Di qui il richiamo della Furlan.
(DAL SITO WWW.CONQUISTEDELLAVORO.IT)