CRISI E LAVORO, INCONTRO TRA IL VESCOVO DI PIAZZA ARMERINA E UNA DELEGAZIONE DELLA FILCA

CRISI E LAVORO, INCONTRO TRA IL VESCOVO DI PIAZZA ARMERINA E UNA DELEGAZIONE DELLA FILCA

Di seguito una nota di Francesco Iudici, segretario generale della Filca-Cisl Agrigento, Caltanissetta Enna.
Dal “Golgota”, ai piedi del Cristo, nel giorno del martirio, il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana prima di impartire la benedizione alla città listata a lutto per il rituale della Crocifissione, ha lanciato il suo monito alla comunità distratta rispetto al dramma della povertà e alla situazione difficile che vive la città. Sulla “Vertenza Gela” le luci dell’attenzione stanno calando ha ammonito il Foto inconto con vescovovescovo. Nelle mani del presule la delegazione della Filca Cisl Agrigento Caltanissetta Enna, ricevuta sabato mattina nella sede vescovile, ha consegnato le preoccupazioni di quel lembo di Sicilia che rappresenta: l’Italcementi, croce e delizia di Agrigento, le sorti delle ciminiere di Gela, il destino di Enna con la strada statale Nord-Sud dopo le note vicende giudiziarie. Un percorso territoriale comune caratterizzato da disperazione dove è sottilissima la linea rossa che separa il fallimento e la bancarotta economica di ogni paese. Con una classe politica spenta e distratta, si consuma il dramma di molte famiglie di lavoratori e di imprenditori che ricorrono al suicidio, gesto inconsulto, per sfuggire alla disperazione. La Chiesa, su sollecitazione e proposta della Filca Cisl, non è rimasta indifferente dinanzi ai problemi concreti, pur non avendo soluzioni tecniche da proporre.
Il vescovo di Piazza Armerina ha concordato con la Filca Cisl  due appuntamenti a Gela (19 e 29 aprile) per scuotere la città che rischia di assopirsi davanti al dramma della disoccupazione. L’attenzione alla dimensione trascendente dell’uomo, è ben lungi dal distrarla dalla cura verso le vicende terrene di coloro che con il sudore della fronte devono guadagnarsi il necessario per vivere; la rende anzi più attenta, più preoccupata e più impegnata a contribuire, entro i limiti della sua missione, alla soluzione delle varie difficoltà che vivamente la interpellano. Il vescovo di Piazza Armerina profondamente sensibile alle dinamiche economiche della sua diocesi ha ribadito alla delegazione della Filca Cisl che la sfera umana dell’individuo e, anche il lavoro, interessano in modo profondo la Chiesa. Le numerose manifestazioni per ricordare questo Giubileo pongono in luce l’attualità dell’insegnamento sociale della Chiesa e mostrano, in modo eloquente, la validità e la necessità del suo impegno a difesa e a promozione della dignità del lavoro e del lavoratore come spesso ricorda anche Papa Francesco.
La Filca Cisl ha ricordato le doti di laboriosità di ogni singolo popolo che può contare anche su un capitale umano di eccezionale dimensione, vero potenziale spesso nascosto che potrebbe fare di ogni territorio una comunità indomita e generosa. Territori caratterizzati da una percentuale altissima di disoccupati tra i giovani e gli adulti: quando si pensa che tantissimi di loro si avviano forse all’età del pensionamento senza aver mai avuto, per lo meno in forma stabile, esperienze significative di lavoro e la gioia che da esse si ricavano, non si può non ribadire con forza che ogni uomo e ogni donna hanno diritto ad un lavoro che possa loro assicurare il necessario sostentamento per sé e per la propria famiglia.  La Filca Cisl riafferma ad alta voce tale diritto: è compito, però, soprattutto della classe politica ad ogni livello adoperarsi perché tale diritto non rimanga parola vana.  L’ammortizzatore sociale non è la soluzione definitiva alla crisi del settore delle costruzioni. Il settore edile vive una fase delicatissima in tutta la Penisola. Le prestazioni a sostegno del reddito non potranno avere una durata infinita e colmare sempre le lacune di un sistema economico: nascono, infatti, come misura temporanea per superare una difficoltà legata alla momentanea crisi di lavoro. L’assistenzialismo, poi, non rientra nel vocabolario quotidiano dei lavoratori. La classe dirigente deve cambiare soprattutto mentalità e parlare di obiettivi condivisi come infrastrutture, edilizia scolastica, riqualificazione dei centri urbani, prevenzione del territorio, edilizia ecosostenibile: sono questi gli ingredienti necessari per fare ripartire il settore delle costruzioni.

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