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CRISI DEL SALOTTO NELL’AREA MURGIANA, SINDACATI E IMPRESE CHIEDONO INCONTRO A MINISTRO PASSERA

CRISI DEL SALOTTO NELL’AREA MURGIANA, SINDACATI E IMPRESE CHIEDONO INCONTRO A MINISTRO PASSERA

La situazione di crisi del polo del salotto dell’area murgiana tra Puglia e Basilicata resta ancora allarmante. Per questo le segreterie territoriali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Puglia e Basilicata insieme con le Confindustrie delle due regioni, hanno inviato una nota al ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, in cui sollecitano la convocazione entro dieci giorni dell’incontro per la sottoscrizione dell’accordo quadro di programma a sostegno delle aziende del mobile dell’area. Nel ribadire la gravità della situazione economica del territorio e del comparto, sindacati e imprese, motivano la richiesta con la “necessità di dare risposte urgenti alle aziende, ai cassintegrati, alle famiglie e a tutti coloro che attendono per una ripresa anche le azioni del Governo”.
Confindustria e organizzazioni sindacali ricordano, inoltre, come “il percorso dell’accordo di programma dell’area murgiana sia ormai completo e manca solo la firma finale e che non vi sono motivazioni di sorta che ne giustifichino ulteriori ritardi”. Nel caso di mancata fissazione dell’incontro imprenditori e sindacati si autoconvocheranno il 9 febbraio presso la sede del ministero.
A tutto questo va ad aggiungersi la forte crisi del settore delle costruzioni con riduzioni di fatturato, perdita di posti di lavoro, opere pubbliche ferme al palo e stallo del mercato immobiliare privato. “Se dovessi utilizzare una metafora medica – commenta Michele La Torre, segreatrio generale della Filca di Basilicata – direi che il settore delle costruzioni è in coma vigile, ma c’è il serio rischio che, senza interventi tempestivi di rilancio in grado di rimettere in sesto il malato, il coma possa diventare irreversibile”.
I principali indicatori di settore dicono che l’edilizia pubblica e privata, è pressoché ferma. L’occupazione si è ridotta del 25% rispetto al periodo pre-crisi, che in termini assoluti vuol dire almeno 5 mila posti di lavoro andati in fumo. “Il crollo del valore aggiunto delle costruzioni – continua La Torre -, che nel 2010 ha toccato la percentuale record del -8,4%, ha trascinato in basso l’intera economica regionale a conferma di una forte interdipendenza settoriale. Eppure, il rilancio delle infrastrutture è al momento solo un miraggio e nonostante i reiterati richiami dei sindacati e delle stesse organizzazioni imprenditoriali l’osservatorio regionale sulle opere pubbliche resta un fantasma”.
A preoccupare La Torre anche il cattivo andamento del settore privato. “L’impressione è che nel recente passato si sia costruito molto e che oggi il problema sia la tenuta delle quotazioni di mercato delle abitazioni in presenza di una riduzione della domanda, abitazioni che hanno subito una flessione in termini reali di oltre due punti nel primo semestre dello scorso anno. È evidente – prosegue La Torre – che, in presenza di prezzi stagnanti o addirittura in flessione, le poche imprese che detengono liquidità e che hanno facile accesso al credito preferiscono posticipare gli investimenti in attesa che il mercato riprenda quota. Questo vuol dire meno ricchezza lungo tutta la filiera edile, dai laterizi agli impianti tecnologici, e meno occupati, con un effetto moltiplicatore alla rovescia”.
Per il segretario lucano della Filca Cisl “come sottolineato nel documento unitario delle parti sociali presentato nel corso degli stati generali delle costruzioni, occorre un forte impegno istituzionale e una concertazione non rituale al fine di condividere misure coraggiose, straordinarie e urgenti per il rilancio di un settore che, nonostante la pesantezza della crisi e l’erosione della base produttiva e occupazionale, resta uno dei motori principali dell’economia regionale. Anche gli imprenditori sono chiamati a fare la propria parte, a cominciare dall’apertura del negoziato sul rinnovo del contratto integrativo provinciale, scaduto da un anno e mezzo. La sfida che ci attende – conclude La Torre – è trovare le giuste sinergie per dare un nuovo volto e una nuova missione al settore delle costruzioni, avviando il processo di modernizzazione e riconversione del comparto in direzione della nuova frontiera della bio-edilizia e dello sviluppo eco-sostenibile”.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)

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