Il Governo deve andare avanti fino in fondo con il patto per la crescita, tenendo presente che nell’ambito di questa tematica “la vicenda fiscale è cruciale”. È il pensiero del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonannni, che ne ha parlato con la stampa a margine di un convegno sullo Statuto della Cisl organizzato all’Università Cattolica a Milano. “Spero che il governo – ha detto Bonanni – vorrà portare avanti fino in fondo questa nuova volontà di un patto per la crescita. Che non si fa con le chiacchiere e neanche elargendo soldi, ma si fa rimettendo in moto le aziende”.
Dato che l’economia è “stantia”, ha spiegato Bonanni, “bisogna rianimarla”, agendo insieme per riassettare a livello territoriale tutti i fattori generali di contesto necessari alle imprese. Ma bisogna anche “espandere la ricchezza, la redditività delle imprese e ridistribuirla in termini di salari perchè i salari sono molto bassi e la produttività è bassa, non perchè si lavora poco ma perchè si lavora male”. In tal senso, secondo Bonanni, la vicenda fiscale è cruciale, perchè due sono i fattori che portano i salari ad essere bassi: scarsa efficienza dell’organizzazione del lavoro (che porta a una bassa produttività) e tasse troppo alte.
Si profila all’orizzonte uno sciopero generale? “Per la Cisl ci saranno molti momenti di mobilitazione per richiamare l’attenzione dei pubblici poteri e dei cittadini sulla necessità di concentrarsi sui problemi e di evitare in tutti i modi gli scontri”, ha risposto il leader Cisl a questa domanda.
Secondo Bonanni, che ha parlato a margine di un convegno sullo Statuto della Cisl all’Università Cattolica di Milano, l’obbiettivo delle iniziative di mobilitazione della Cisl deve essere quello di “invitare alla cooperazione, unica occasione per riuscire ad avere la freddezza e la forza morale di occuparsi delle cose dopo che il bipolarismo litigioso dell’ultimo ventennio ha prodotto solo macerie. Un maledetto ventennio italiano che ci ha affondati. Ora serve una nuova epoca che ci deve vedere più partecipi, più responsabili, determinati e trasparenti”.
In questo senso, il leader della Cisl non si è sbilanciato sui timori di chi prevede un autunno molto ‘caldo’. “L’autunno – ha detto – sarà esattamente ciò che vorranno gli italiani. Se i cittadini e la classe dirigente avranno finalmente voglia di smetterla di limitarsi a descrivere i fatti negativi senza contrastarli, allora sarà sempre meno caldo”, ha affermato.
“Perchè – ha aggiunto – la condizione è nelle nostre mani. Bisogna reagire con molta trasparenza e con molta forza”.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)