CRISI, 800MILA POSTI IN MENO ENTRO IL 2013

CRISI, 800MILA POSTI IN MENO ENTRO IL 2013

Se negli ultimi due anni abbiamo versato lacrime, nei prossimi mesi di sicuro non rideremo. Secondo il rapporto di previsione sulle prospettive di breve-medio termine dell’economia internazionale e nazionale di Prometeia, a fine 2013 saranno 800 mila i posti di lavoro persi a causa della crisi. “Tra il 2008 e il 2013 – viene osservato – avranno perso lavoro circa 650mila persone, mentre il numero dei posti (unità di lavoro) si sarà ridotto nello stesso periodo di quasi 800mila, di cui 700 mila nell’industria. La differenza – spiega Prometeia – è imputabile all’utilizzo della cig”. Da qui il conseguente calo di reddito disponibile delle famiglie che, costrette a tirare la cinghia, hanno drasticamente ridotto i consumi. Tant’è che la spesa in termini reali delle famiglie, viene osservato dall’istituto di ricerca, “è in caduta da due trimestri a questa parte e prevediamo che continuerà a cadere ancora per sei trimestri, fino alla metà del 2013”.

La riduzione complessiva dei consumi tra l’estate del 2011 e quella del 2013 è stimata al 4,5%. In particolare, per quanto riguarda il calo dei consumi alimentari, in termini reali alla fine del 2014 “saranno ancora inferiori ai consumi di inizio 2007 del 9,6%”. In base ai numeri presentati da Prometeia, ancora, c’è anche “una dinamica del reddito disponibile in termini reali che prosegue nella sua caduta dal 2008 fino al 2013: nel 2014, dopo sette anni, quando il suo andamento sarà tornato positivo, il reddito disponibile delle famiglie italiane in termini reali sarà del 7,8% inferiore a quello del 2007”. In un quadro del genere, inoltre, a causa di una minore formazione del risparmio e di una perdita di valore sui mercati finanziari, “la ricchezza finanziaria netta delle famiglie, rispetto alla fine del 2006, si è ridotta del 23,4% in termini reali; nel corso del 2012 la caduta raggiungerà il 24,5% cui – conclude Prometeia – seguirà un recupero di poco più del 4% nel biennio successivo”.

E’ in questo scenario, che vede ancora il prodotto interno lordo italiano in discesa dell’1,7% quest’anno ed in lieve ripresa (+0,2%) nel 2013, che dovrà inserirsi quella riforma del mercato del lavoro su cui governo e parti sociali torneranno a confrontarsi la prossima settimana. E che per la Cisl non potrà prescindere dalla realizzazione di un grande patto sociale che abbia come obiettivi la crescita, il lavoro e un fisco più equo.

(dal sito www.conquistedellavoro.it)

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