CRESCE LA PRESSIONE FISCALE IN ITALIA

CRESCE LA PRESSIONE FISCALE IN ITALIA

Un’immagine della grande manifestazione sul Fisco di Cisl e Uil dello scorso 9 ottobre

La Cisl chiede al governo e all’opposizione di lavorare insieme per mettere in campo al più presto la riforma fiscale, con una particlare attenzione alla famiglia. “Il governo è in sella – dice Raffaele Bonanni  commentando il no della Camera alla sfiducia – ora bisogna di discutere la riforma fiscale. Ci vuole un’attenzione forte alla famiglia e provvedimenti che possano aiutare la crescita economica e gli investimenti”. La riforma del fisco, spiega il segretario generale della Cisl, “deve favorire coloro che hanno la ritenuta alla fonte, cioè lavoratori dipendenti e pensionati. Ci sono stati quattro mesi di tormentoni inutili, spero adesso che il governo e anche l’opposizione lavorino su questo”. Ci vuole poi un’attenzione forte alla famiglia e provvedimenti che possano aiutare la crescita economica e gli investimenti. “Ci sono stati quattro mesi di tormentoni inutili, spero adesso che il governo e anche l’opposizione lavorino su questo. Abbiamo perso gia’ un sacco di tempo perche’ la politica, e soprattutto la maggioranza, e’ stata immersa in una discussione incomprensibile. Il Governo ora può e deve andare avanti fino alla fine della legislatura – ha aggiunto il leader Cisl – ricordando che “le polemiche di questi mesi non hanno certamente arricchito il Paese, già in serie difficoltà, ma lo hanno indebolito ancora di più. Ci vuole un’attenzione forte – ha ribadito – per la famiglia e per la crescita economica e gli investimenti”. A tale riguardo e commentando anche il calo delle vendite nel settore dell’auto, Bonanni ha osservato come ciò sia dovuto appunto alla congiuntura economica “la gente spende meno e compra anche meno auto”. Un calo che riguarda anche la Fiat e per il quale Bonanni si dice “preoccupato, anche perche’ e’ cosi’ da molto tempo”
Resta centrale la questione fiscale: sale infatti la pressione dellle tasse in Italia: nel 2009 è cresciuta al 43,5% del prodotto interno lordo dal 43,3% del 2008. È quanto riferisce l‘Ocse nelle stime preliminari relative all’anno scorso contenute in Revenue Statistics. L’Italia così supera il Belgio (che nel 2009 ha visto il peso del fisco diminuire al 43,2% dal 44,2% del 2008) e scala di un posto la classifica dei Paesi dove maggiore è il peso delle entrate rispetto al prodotto interno lordo. Prima dell’Italia nel 2009 si collocano solo la Danimarca (48,2%) e la Svezia (46,4%).
Oltre a Danimarca, Svezia e Italia, i paesi Ocse che nel 2009 hanno registrato una pressione fiscale sopra il 40%, rispetto al prodotto interno lordo, sono: Australia, Belgio, Finlandia, Francia e Norvegia. Il Messico con il 17,4% di peso fiscale rispetto al Pil e il Cile con il 18,2% hanno registrato nel 2009 la più bassa pressione fiscale dell’area, seguite da Stati Uniti (24%) e Turchia (24,6%).
Rispetto alla maggior parte dei Paesi che hanno visto dal 2008 al 2009 una diminuzione della pressione, ci sono Paesi, come la stessa Italia, in cui il peso del fisco nell’anno è cresciuto. Gli incrementi più consistenti si registrano in Lussemburgo (dal 35,5% del 2008 al 37,5% del 2009) e in Svizzera (dal 29,1% al 30,3%).
Sull’urgenza di una riforma strutturale del fisco si è espresso anche il Segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, commentando i dati diffusi dall’Ocse. “Sul fisco – osserva Petriccioli – i dati diffusi continuamente dalle principali istituzioni nazionali ed internazionali ci raccontano di un Paese in cui all’elevata pressione fiscale si aggiunge un’ormai intollerabile tasso di evasione. Due record negativi che vanno contrastati – ha concluso Petriccioli – con una riforma strutturale del fisco che, dopo la fine del conflitto parlamentare va rilanciata per fornire un sostegno efficace in questa grave congiuntura economica ai lavoratori, ai pensionati e alle loro famiglie e per offrire nuove opportunità di investimento e prospettive di crescita per il nostro Paese”.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)
 

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