CRAC DIVANIA, LA FILCA DI BARI SEMPRE AL FIANCO DEI LAVORATORI

CRAC DIVANIA, LA FILCA DI BARI SEMPRE AL FIANCO DEI LAVORATORI

Non si ferma l’impegno della Filca-Cisl di Bari a favore dei 430 dipendenti della Divania, rimasti da anni senza lavoro a seguito del crac della società barese. “Anche nel mese di agosto – ha dichiarato Antonio Delle Noci, segretario generale della Filca di Bari – abbiamo organizzato una assemblea, alla quale hanno partecipato oltre 100 lavoratori. In attesa dell’udienza preliminare del 16 novembre, che si pronuncerà sul rinvio a giudizio dei 16 imputati, noi continuiamo ad incontrare e ad assistere i lavoratori, che non sono mai stati lasciati soli in questi anni infernali”. La vicenda è al centro di un processo penale, nel quale la Filca di Bari si è costituita parte civile. “Dai documenti agli atti del processo –  spiega Delle Noci – emerge che Divania sarebbe fallita a causa del comportamento scorretto di funzionari di Unicredit, che avrebbero prospettato al titolare del salottificio operazioni ed investimenti diversi da quelli in realtà effettuati, provocando gravissime perdite economiche. Una vera beffa per una società solida e strutturata, che secondo il ministero dell’Industria era il settimo produttore italiano di mobili imbottiti, impiegava 430 operai nel suo stabilimento di 40.000 metri quadrati coperti ed aveva un fatturato di 70 milioni di euro”. Secondo l’accusa Francesco Saverio Parisi, titolare della ‘Divania’, sarebbe stato indotto a sottoscrivere 203 contratti derivati che hanno impedito la normale attività produttiva della società e ne hanno causato prima il dissesto e poi il fallimento. L’accusa nei confronti dei 16 imputati (fra cui gli amministratori delegati della banca, Profumo e Ghizzoni) è di concorso in bancarotta fraudolenta. “Siamo fiduciosi nella giustizia – ha concluso Delle Noci – e ci auguriamo davvero che il processo in corso possa accertare verità e responsabilità. I 430 lavoratori, che saranno assistiti gratuitamente dai legali della Filca-Cisl, rivendicano legittimamente non solo la differenza tra il salario ed il trattamento di mobilità ricevuto nei primi due anni, ma anche il risarcimento di tutti gli ulteriori incalcolabili danni subiti a causa delle sofferenze, dei disagi, delle umiliazioni e delle vere tragedie familiari patite in questi anni”. Entro il mese di settembre si terrà una nuova assemblea dei lavoratori per organizzare altre forme di protesta.

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