Si è conclusa questa mattina a Lecce la nona conferenza nazionale dei Comitati Paritetici Territoriali organizzata dalla Commissione Nazionale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro per le attività in edilizia e dal Cpt della provincia di Lecce con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Camera di Commercio di Lecce e Inail, in collaborazione con il Coordinamento Regionale dei Cpt Puglia.
Tre giorni di confronto tra tutte le soggettività rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro dell’edilizia, impegnate nel difficile contesto della sicurezza nei cantieri. La Conferenza ha rappresentato un momento fondamentale per fare il punto delle attività di prevenzione realizzate sul territorio nazionale dalla Commissione e dai Cpt, e per rilanciare una politica attiva della sicurezza anche e soprattutto alla luce dell’emanazione del nuovo Testo Unico in materia e del rinnovato contratto di categoria.
“Noi riteniamo che sussistano le condizioni normative e contrattuali per far compiere un salto di qualità al sistema dei Cpt”, ha commentato Daniele Becci, Presidente della CNCPT. “L’obiettivo consiste nel coinvolgere il sistema paritetico in un ruolo strategico e concreto di sostegno alla qualificazione delle imprese che costituisce l’orientamento più moderno ed efficace per ridurre il numero degli infortuni sul lavoro. L’azione di accompagnamento continuo del sistema bilaterale alle imprese edili, infatti, avrebbe il compito di creare le condizioni per una crescita del settore e nello stesso tempo di avviare un processo di valorizzazione del sistema Cpt” ha proseguito Becci. “L’obiettivo di far diventare i Cpt strumenti del processo di qualificazione del settore, tuttavia, si realizza necessariamente solo avviando un radicale processo di cambiamento organizzativo e di qualificazione tecnica. Il quadro di riferimento sulle operatività degli enti ha messo in evidenza, accanto alla ricchezza delle esperienze, anche alcune criticità e livelli di disomogeneità su cui è necessario intervenire” ha ammesso il Presidente. “Il compito che ci attende è sicuramente impegnativo ma siamo consapevoli che il sistema ha al suo interno le potenzialità sia per risolvere le problematicità presenti sia per attuare il progetto di rilancio a patto che unisca le forze attraverso il lavoro collegiale e riesca a fare sintesi delle numerose esperienze realizzate Oggi l’amministrazione che vuol un prodotto finale di alta qualità alla fonte deve imporre delle regole serie. Avere un’impresa che sia organizzata e in grado di portare a termine un’opera pubblica significa porre dei paletti già in fase di gara d’appalto. I capitolati devono avere al loro interno dei congegni, uso questo termine, per far sì che non solo le imprese vengano controllate dal committente, cioè dalla pubblica amministrazione, ma anche da quegli organi, in questo caso il Cpt che è preposto a questo tipo di controllo e che ha le competenze professionali al suo interno. Questi organi potrebbero accedere con degli accordi con le pubbliche istituzioni nei cantieri per verificare le condizioni di sicurezza” ha sottolineato Becci.
“Oltre ad un necessario riequilibrio normativo, promuovendo la prevenzione più che la repressione, bisogna impegnarsi a rendere il cantiere edile un luogo sicuro tanto per le imprese quanto per i lavoratori”, ha sottolineato Valentino Nicolì, Presidente del Cpt Lecce. “Da decenni, ormai, insieme alla Scuola Edile, ai sindacati di categoria e ad Ance affrontiamo il tema della sicurezza nei cantieri nella consapevolezza che informazione, formazione e prevenzione siano strumenti indispensabili per creare una vera e propria cultura della sicurezza stessa. Tutti dobbiamo sentirci responsabili quando accade un infortunio sul lavoro, come quelli che si sono verificati nella giornata di ieri a Brindisi, con la morte di un lavoratore, ricordato in apertura della Conferenza con un minuto di raccoglimento, e a Porto Cesareo. Appuntamenti come quello che abbiamo ospitato in questi giorni a Lecce sono perciò molto importanti per far comprendere a tutti l’urgenza di agire e la necessità di lavorare tutti insieme, in sinergia per costruire una corretta ed avanzata politica della sicurezza. Come Cpt di Lecce, pertanto, abbiamo inteso coinvolgere l’intera cittadinanza della provincia attraverso una campagna di comunicazione complessiva con l’obiettivo di diffondere quanto più possibile il nostro messaggio: sicurezza, prevenzione e lotta al lavoro irregolare sono problematiche che sì coinvolgono lavoratori ed imprese, ma devono sempre più riguardare tutti i cittadini, quali protagonisti consapevoli di una comunità sana ed attiva”.
L’articolata discussione, che si è sviluppata nell’intera giornata di giovedì e nella mattinata di venerdì, ha coinvolto il sistema Cpt (con una intensa discussione sul ruolo e sull’attività svolta dalle quasi cento strutture disseminate in tutta Italia), il “Confronto con le istituzioni e le parti sociali”, il rapporto con le analoghe esperienze europee.
Nella serata inaugurale, ospitata mercoledì 9 giugno dall’atrio di Palazzo dei Celestini, si è voluto riflettere di sicurezza sul lavoro attraverso il teatro e il cinema. L’attore e autore salentino Mario Perrotta ha proposto infatti due puntate di Emigranti Esprèss, la fortunata serie radiofonica in onda su Radio Due, e la lettura del brano “7 vite per 1 estintore” della giornalista Valentina D’Amico, sulla tragedia della Thyssenkrupp di Torino. Inoltre è stato proiettato il corto “Un affare di tutti”, prodotto dal CPT Lecce, in collaborazione con lo staff di giornalisti della Cooperativa PAZ e con la regia di Corrado Punzi. Il cortometraggio, dedicato a Michele Frascaro, giornalista della Cooperativa PAZ prematuramente scomparso pochi mesi fa, ideatore dello stesso corto, intende trattare il tema delle morti e infortuni sul lavoro a partire da storie reali coinvolgendo tutti i soggetti che, in un modo o nell’altro, vengono scossi da questi avvenimenti: un committente nel cui cantiere si è verificato un incidente sul lavoro mortale, una donna rimasta vedova a causa di un morte sul lavoro, due vittime di incidenti sul lavoro, un tecnico del CPT, un tecnico dello Spesal (organo di vigilanza), il titolare di un’azienda edile, due familiari di vittime del lavoro. L’intento (molto apprezzato dagli ospiti che hanno visionato il corto) è quello di informare e sensibilizzare a partire dagli effetti più concreti che gli incidenti e le morti sul lavoro generano sui familiari, sulle aziende, sul semplice committente e su chi subisce un infortunio.
Inoltre ha avuto molto successo e ha destato molta curiosità a Lecce la campagna non convenzionale di sensibilizzazione a cura del Cpt di Lecce con la consulenza della Cooperativa PAZ, che ha coinvolto numerosi negozi e pub del centro storico. Gli strumenti di sensibilizzazione sono stati proprio i caschi antinfortunistici, sui quali è stato applicato un adesivo con lo slogan della campagna di comunicazione “Il casco non basta. Tu puoi fare la differenza” e sono stati consegnati ai commercianti del centro di Lecce assieme ad una locandina che spiga l’iniziativa. I caschi sono stati posizionati per una settimana nelle vetrine, sui manichini o sui banconi.
Ottimi risultati anche per l’impatto turistico che la Conferenza ha avuto sul territorio. Dei circa 500 ospiti presenti molti non avevano mai visitato Lecce e il Salento. Tutti sono rimasti colpiti dalle bellezze del capoluogo e di Otranto (erano state organizzate delle visite guidate per gli accompagnatori che non hanno partecipato ai lavori della Conferenza), dall’accoglienza ricevuta e dai prodotti enogastronomici.