“La qualità delle infrastrutture e del costruito è fondamentale per la crescita innovativa e sostenibile del Paese. L’impostazione qualitativa degli investimenti pubblici, compresi gli incentivi/bonus, può dare valore incrementale a tutte le opere infrastrutturali a condizioni sempre più oggettive. La qualificazione delle stazioni appaltanti, però, resta una priorità: lo dimostrano le difficoltà di avanzamento del PNRR”.
Lo dichiara Enzo Pelle, segretario generale Filca-Cisl. “La cantierizzazione – spiega Pelle – evidenzia disparità nelle tipologie infrastrutturali: ad oggi risulta avviata la metà delle opere, e di queste il 26% è coperto unicamente da RFI. Le opere fondamentali sull’edilizia pubblica (popolare) e sull’infrastruttura idrica risultano ancora in fase di progettazione o di gara. La situazione conferma l’impossibilità delle pubbliche amministrazioni di mettere a bando molte opere locali e una eccessiva frammentazione del mercato degli operatori economici. Di contro – sottolinea Pelle – i nuovi affidamenti del Codice degli Appalti, operativo dal primo luglio, ci indirizzano verso una progettazione che obbliga sia l’operatore economico che la stazione appaltante ad essere in grado di proporre e valutare i piani in un’ottica di qualità, efficientamento e sostenibilità.
La qualità deve valere per tutti i soldi pubblici, anche per i bonus: le 12mila imprese nate per questi lavori difficilmente hanno portato qualità al settore. Bisogna misurare l’efficienza e la qualità dei lavori, grazie alla raccolta di dati, e poter valutare la qualità dell’intervento, dei prodotti e dell’operatore. E con la manutenzione bisogna garantire un monitoraggio costante dei lavori. Per le grandi opere – aggiunge il sindacalista della Cisl – si può fare grazie alle stazioni appaltanti più formate ed aggregate, con l’ausilio dei nuovi strumenti digitali messi in campo dal legislatore. In questo contesto bisogna favorire l’aggregazione innovativa di imprese, che siano in grado di recepire, anche in termini di capacità, gli obiettivi prefissati dal sistema Paese.
Si tratta di passaggi fondamentali per accrescere la qualità degli operatori economici che non guarda solo alla reputazione economica ma anche alla formazione del lavoro e alla strutturalità. Questa è la strada per costruire un sistema misurabile in qualità e fornire informazioni sulla bontà delle infrastrutture, degli interventi di efficientamento e ristrutturazione degli edifici e degli operatori economici. Un processo che ci permetterà di incrementare il valore degli investimenti pubblici e di indirizzare in modo mirato le risorse, diminuendo gli sprechi e aumentando la qualità complessiva delle scarse risorse disponibili”, conclude il segretario generale della Filca.