“Il settore delle costruzioni necessita di importanti cambiamenti. Il primo è poter contare su provvedimenti di medio e lungo respiro; il blocco dell’acquisto dei crediti legati al Superbonus purtroppo rischia di trasformarlo in ‘Supermalus’. Lo sblocco dei crediti è sicuramente una priorità: i pagamenti non possono essere messi a rischio, compresi i salari dei lavoratori, e desta preoccupazione pensare a chi si rivolgeranno gli imprenditori con l’acqua alla gola. Noi sosteniamo da tempo che il settore ha bisogno di interventi che prevedano il tempo necessario per realizzare quegli investimenti utili alla qualificazione e al rinnovamento della filiera edile”. Lo ha dichiarato Enzo Pelle, segretario generale della Filca-Cisl.
“Il Bonus 110% – spiega – rientra in un pacchetto di incentivi volti a rendere maggiormente sicure e sostenibili le nostre abitazioni e più salubri le città. Lo strumento risente di una normativa frammentata e diversificata nel tempo. A questo dobbiamo aggiungere la difficoltà a reperire i materiali, spesso oggetto di speculazione, dovuta anche alla tempistica di breve periodo del provvedimento, che crea forti preoccupazioni per le scadenze. La prima cosa da fare – propone Pelle – è dare struttura agli incentivi pubblici nel campo privato, assicurando continuità ai finanziamenti sulla rigenerazione del patrimonio abitativo e creando un testo unico normativo che indirizzi tali investimenti, individuando dei budget di investimento per il futuro. In questo scenario è necessario privilegiare le tipologie abitative come i condomini e le case popolari e le abitazioni con le classi energetiche più basse. Gli incentivi pubblici come il 110 %, che sono maggiori dell’appalto pubblico, devono contribuire alla qualificazione del sistema delle costruzioni basato proprio su professionalità, contratto, salute/sicurezza, contribuzione, digitalizzazione e innovazione”.
“Già a partire da oggi, però, possiamo rendere maggiormente efficaci i dispositivi normativi messi in campo: la verifica della congruità per i finanziamenti pubblici in campo privato, ad esempio, deve essere richiesta senza soglie minime di importo, così come l’applicazione del contratto dell’edilizia. E poi vanno previsti criteri incentivanti l’aggregazione o le reti di imprese, per favorire la strutturazione e qualificazione delle piccole imprese. Insomma – sottolinea il segretario generale della Filca – noi proponiamo di utilizzare i principi di trasparenza e digitalizzazione per consentire a tutti, a partire dal singolo cittadino, di partecipare in modo attivo e responsabile al miglioramento del sistema delle costruzioni. È necessario fornire garanzie di sicurezza, continuità, qualità e trasparenza, anche per avvicinare i giovani alle nuove e interessanti professionalità del settore edile. Un sistema virtuoso – conclude Pelle – che fornisca qualità nel costruito e nel lavoro e che quindi, di conseguenza, generi benessere e contribuisca al miglioramento della vita delle persone e delle comunità”.