Roma
Comunicato stampa
Costruzioni: Codice Appalti
Audizione dei sindacati di categoria alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati
I Sindacati delle costruzioni, Fillea CGIL – Filca CISL e Feneal UIL hanno tenuto, questa mattina, una audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati sul Codice Appalti Dlgs 163/06 e relativi decreti correttivi.
Fillea, Filca e Feneal hanno confermato un giudizio positivo sul fatto che si arrivi ad un recepimento della Direttiva sugli Appalti di lavoro e dei servizi, all’interno di un provvedimento organico, come condiviso anche nell’incontro con i ministri Di Pietro e Damiano tenutosi il 23 gennaio scorso, in riferimento ai primi tre decreti correttivi riguardanti la materia della sicurezza.
E’ stato ribadito dai sindacati che la complessità della materia e la mancata concertazione preventiva sull’insieme del provvedimento richiede un metodo di confronto continuo e tecnico ed è in questo contesto che si inseriscono le proposte di modifica e le riflessioni presentate.
“Gli argomenti sui quali occorrerebbe soffermarsi – sottolineano in una nota Fillea, Filca e Feneal – sono la “Qualificazione degli operatori”, riformulando il nuovo regolamento per renderlo coerente, in particolare con la legislazione sociale a tutela dei diritti dei lavoratori, perchè costituisce uno degli elementi fondamentali per l’accesso al mercato dei lavori pubblici da parte degli operatori economici del settore.
Sarebbe inoltre utile – continua la nota – una puntuale e corretta informazione a tutte le Amministrazioni appaltanti soprattutto sui requisiti degli operatori, distinguendo le varie branche di requisiti: economici, attrezzature e quelli del personale, distinti fra dirigenziale, tecnico e operaio”.
Fillea, Filca e Feneal chiedono che fra i requisiti per le attestazioni SOA sia inserita la presenza nell’organico d’impresa delle figure del personale operaio, poiché tramite questo requisito possa essere premiata l’impresa strutturata e si possa correggere il fenomeno deletorio in cui una impresa è costretta ad acquisire lavori sottocosto per mantenere le qualifiche di iscrizione nell’arco dei cinque anni.
Riguardo all’ “Avvalimento” si chiede la limitazione delle tipologie di contratti che consentano l’utilizzo di personale di altre imprese, che non potrà che essere quello consentito dall’attuale normativa, al fine di evitare la creazione di imprese che sono di fatto scatole vuote e presentano aspetti poco rassicuranti sul problema delle infiltrazioni malavitose nel sistema degli appalti.
“Sarebbe inoltre utile – concludono i sindacati di categoria – che nel Codice venga rafforzata la certificazione di regolarità contrattuale e contributiva (DURC) tramite la congruità e l’individuazione nel capitolato d’appalto dei Contratti Collettivi applicabili. Questo strumento deve diventare uno dei criteri prioritari di selezione degli operatori per cacciare dal mercato delle costruzioni le imprese che fanno uso del lavoro nero e irregolare. A tale proposito riteniamo che all’interno della normativa si possono trovare strumenti per incentivare le imprese a crescere e strutturarsi per dare maggiore trasparenza al Mercato e valorizzare le risorse umane nel processo del lavoro edile”.
Roma 25 gennaio 2007