Appuntamento il 2 marzo. Obiettivo della categoria: lotta al sommerso
GLI EDILI partono per primi: lavoro nero e lavoro che manca, con un grido d’allarme per l’insostenibile situazione di questa provincia, che sta per perdere il primato in Calabria come numero addetti nel settore costruzioni. E tutto questo per il prolungarsi di una stasi senza sbocchi. Nei giorni scorsi si è tenuto l’attivo unitario dei delegati e quadri delle Federazioni del settore edile di Cosenza: Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil , con l’obiettivo di porre l’attenzione sulla crisi del settore in quest’area, anche in funzione dello sciopero generale della provincia che si terrà il prossimo 2 marzo. La partecipazione all’iniziativa è stata consistente, hanno partecipato anche tutti i dirigenti sindacali della categoria delle altre province della Calabria. Relazione introduttiva di Franco Carvelli , segretario provinciale Feneal; intervento del segretario regionale della Filca Sebastiano Romeo e conclusioni del segretario nazionale della Fillea Franco Martini . Numerosi anche gli interventi di lavoratori e di dirigenti sindacali tra i quali quello del segretario provinciale della Cisl Paolo Tramonti e del segretario provinciale della Cgil Covello . Per quanto riguarda la spesa pubblica nel settore, è stato ribadito che la situazione è drammatica. E’ necessario un rilancio della spesa per aprire quei cantieri che sono fermi o per avviare le opere infrastrutturali più attese per il territorio. Ancora oggi, dobbiamo registrare il mancato avvio degli investimenti promessi per le grandi opere infrastrutturali. Nella provincia di Cosenza, sulla A3 SA- RC c’è un solo cantiere aperto; quanto alla S.S. 106, di cantieri nemmeno l’ombra. L’avvio di queste importanti opere risulta necessario per lo sviluppo dell’economia della provincia ma darebbe anche speranze a molti lavoratori edili cosentini. Su molti punti c’è stato un comune sentire, specialmente sul lavoro nero, sulla sicurezza e la mancanza di una legge regionale sugli appalti. Il settore edile, vanta due tristi primati, quello per il maggior numero di morti sul lavoro e quello delle malattie professionali. Il sindacato insiste nel sottolineare che c’è poco lavoro ed in buona parte è insicuro ed è in nero. Il lavoro nero, e più in generale, la fuga dal contratto e dalle sue garanzie per i lavoratori, è strettamente correlato all’esternalizzazione selvaggia dei rapporti di lavoro. Uno degli strumenti principali, per regolare il settore, è il Durc, il documento unico di regolarità contributiva. Il documento consentirà di attestare contemporaneamente la regolarità della contribuzione all’Inps per gli aspetti previdenziali, all’Inail per quelli assicurativi antinfortunistici ed alla Cassa Edile per gli aspetti contrattuali, e sarà rilasciato da un ufficio che avrà sede presso la Cassa Edile. Il sindacato dovrà estendere e gestire la negoziazione orientata all’emersione dal lavoro nero, ben sapendo che la sicurezza è uno degli aspetti maggiormente dolenti nei casi di lavoro irregolare. A livello provinciale, infine, da parte del sindacato va allargata l’esperienza delle intese con gli enti locali e più in generale con le stazioni appaltanti al fine di rendere generalizzata l’adozione del Durc. Riteniamo che l’azione unitaria di Filca, Feneal e Fillea potrà sicuramente dare ottimi risultati, non senza difficoltà, sui temi della sicurezza nell’emersione dal lavoro nero. Il sindacato ha chiesto un’adesione massiccia allo sciopero generale del 2 marzo contro il declino della Provincia di Cosenza, ben sapendo che questo non è un punto di partenza o d’arrivo, ma è un momento tra i più alti che ha un prima, un durante e un dopo.
Enzo Pelle (Segretario Generale Filca Cosenza)