“L’operazione ‘Amalgama’ è la dimostrazione che la corruzione continua ad inquinare il sistema dell’aggiudicazione delle grandi opere, e lo fa senza distinzioni geografiche tra nord e sud e attraverso la condotta criminosa di dirigenti pubblici. Una parte del sistema, dunque, resta marcia, ed è un danno non solo per le imprese oneste ma anche per i lavoratori coinvolti e per l’intera collettività, sia per la qualità delle opere realizzate che per il costo sociale altissimo pagato per il proliferare di questo fenomeno”. Lo ha dichiarato Franco Turri, segretario generale della Filca-Cisl, commentando l’arresto di 21 persone in tutta Italia, accusate di aver truccato numerosi appalti.
“La corruzione danneggia la qualità e la capacità del settore delle costruzioni, impoverendolo sia economicamente che moralmente, e sottrae al Paese risorse importanti: si calcola che il costo di questa vera piaga sociale sia pari a 60 miliardi di euro l’anno, quasi il triplo dell’importo della legge di bilancio. Negli ultimi tre anni, inoltre, l’aumento della corruzione sarebbe pari al 74%. Il dilagare del malaffare, però, non può essere un alibi per non realizzare le opere. Bisogna far sì che il nuovo codice degli appalti entri in vigore velocemente – ha proseguito – e si provveda a ridurre il numero delle stazioni appaltanti, anche nell’interesse dei tanti amministratori onesti, che lavorano bene e per questo non fanno notizia”.
“Per tutti questi motivi ci sentiamo di aderire all’appello lanciato qualche mese fa da Raffaele Cantone, responsabile dell’Authority anticorruzione, che ha proposto la creazione di una rete di forze positive, tra le quali c’è anche il sindacato, con il coinvolgimento di una parte dell’imprenditoria, che ha capito che il sistema della corruzione non paga perché è un sistema anticoncorrenziale. In questa sfida un ruolo importante lo gioca sicuramente il sistema bilaterale edile, già impegnato in prima fila nel controllo e nel ripristino della regolarità nel settore attraverso la diffusione della cultura della legalità, della prevenzione, della sicurezza, della formazione, del sistema dei controlli”, ha concluso Turri.