Un’occupazione media di oltre 100 edili all’anno fino al termine della realizzazione del Piano Caruggi a Genova: complessivamente nei prossimi cinque anni previsti 500 nuovi posti di lavoro nel settore edile con un investimento dedicato al comparto di circa 70 milioni di euro per il completamento del Piano Caruggi. Il dato è emerso durante il convegno della Filca Cisl Liguria che si è svolto oggi al Salone Blu dell’Acquario dedicato alla “Rigenerazione Genova Urbana, il recupero inclusivo dell’edilizia popolare: riqualificazione del costruito in situazioni periferiche complesse”.
Una giornata chiusa dall’intervento di Enzo Pelle, segretario generale Filca-Cisl nazionale: “Da sempre la Filca propone un salto di qualità dell’edilizia popolare, da tutti i punti di vista. Oggi ci sono gli strumenti e le risorse per assicurare abitazioni più moderne, confortevoli, sostenibili ed efficienti a milioni di famiglie che non hanno disponibilità economiche sufficienti per intervenire. In particolare, il bonus 110% non ha riguardato i condomini periferici e le case popolari ad alta densità abitativa: di fatto, per il Superbonus sono rimasti escluse proprio le fasce di popolazione che ne avevano più bisogno in termini di sicurezza sismica e sostenibilità energetica e sociale. Gli investimenti sull’edilizia popolare, oltre a modernizzare le abitazioni delle famiglie che vivono nelle case popolari, nelle periferie, possono anche dare risposte al mondo del lavoro e delle imprese. Non ci stanchiamo di precisare che i bonus dati ai privati, nelle giuste percentuali, sono un investimento per lo Stato e la collettività, perché c’è un consistente ritorno economico, sociale ed ambientale, e nello stesso tempo curano le città e il patrimonio edilizio che è obsoleto energivoro ed inquinante”.
Mentre Andrea Tafaria, segretario generale Filca Cisl Liguria, aggiunge: “La nostra stima sul Piano Caruggi evidenzia l’importanza dal punto di vista occupazionale degli interventi di rigenerazione urbana nel territorio genovese: sono occasioni che non possiamo perdere per dare risposte ai nostri lavoratori. Saranno diverse le figure necessarie per quegli interventi: operatori edili, ponteggiatori, piastrellisti, intonacatori, muratori, carpentieri edili, decoratori e operatore del verde. In alcuni casi lavoreremo con la Scuola Edile per corsi di formazione dedicati a chi è rimasto senza occupazione ma anche a giovani che vogliono lavorare nel nostro settore”. Ha introdotto i lavori della giornata Marco Granara, Responsabile AST Cisl Genova. A seguire la relazione di Tafaria e la tavola rotonda a cui hanno partecipato il Vicesindaco di Genova e Assessore all’ Edilizia residenziale pubblica Pietro Piciocchi, il Prorettore UNIGE alla terza missione: divulgazione, public engagement e impatto sociale Fabrizio Benente, il Presidente ANCE Genova Giulio Musso, l’Amministratore Unico ARTE Genova Paolo Gallo e il vice presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova Marco Guarino.