Convegno nazionale Filca, Fillea, Feneal :”333 fili spezzati – salute e sicurezza dei lavoratori”

Convegno nazionale Filca, Fillea, Feneal :”333 fili spezzati – salute e sicurezza dei lavoratori”

Roma
Le proposte dei sindacati di categoria in un Convegno nazionale
“Lavorare per vivere e non per morire”.
Rafforzamento dei Rlst (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali); introduzione di una “patente a punti” per le imprese, quale norma per l’accesso alla professione di imprenditore edile, collegata ad un sistema di verifica di mantenimento dei requisiti nel tempo; pari contribuzioni per i lavoratori autonomi e dipendenti; maggiore formazione e prevenzione per la diffusione della cultura della sicurezza. Sono queste le priorità di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil emerse al Convegno “333 fili spezzati – salute e sicurezza dei lavoratori” che si è svolto oggi all’Auditorium di Via Rieti a Roma. Sono intervenuti all’iniziativa un rappresentante dell’Inail; il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti; rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nei settori edilizia, legno e cemento; il segretario confederale Uil, Paolo Carcassi; il coordinatore tecnico delle regioni Marco Masi e i sottosegretari dei Ministeri del Lavoro e della Salute.
“Alla luce dei recenti fatti della Thyssen Krupp di Torino dove hanno perso la vita quattro lavoratori – afferma Giuseppe Moretti, segretario generale Feneal-Uil nazionale – istituzioni ed imprese sono chiamate ad una svolta. Bisogna rafforzare il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e varare subito le nuove misure sulla sicurezza mentre le aziende devono dimostrare “la massima convinzione” nella concertazione con i sindacati e più rigore nell’esercizio delle proprie responsabilità. Solo attraverso comportamenti esemplari da parte delle imprese si può vincere la lotta contro gli infortuni sul lavoro”.
“Bisogna aumentare la prevenzione e la formazione – aggiunge Domenico Pesenti, segretario generale della Filca Cisl nazionale – sia dei lavoratori che degli imprenditori sulla questione della sicurezza, soprattutto nel settore edile che vanta, purtroppo, il primato di morti. E’ necessario effettuare una selezione per chi vuole avviare attività nelle costruzioni escludendo dal mercato del lavoro le imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza e quelle sulle assunzioni. Alle imprese virtuose, invece, che investono in formazione sulla sicurezza e che, in seguito a ciò, hanno il minor rischio di infortuni, deve essere riconosciuto un sistema premiale attraverso l’applicazione di sgravi fiscali”.
“Il Governo deve emanare senza indugio – conclude Franco Martini, segretario generale della Fillea-Cgil nazionale – i decreti attuativi della legge delega sulla sicurezza, per dare piena attuazione alle norme approvate lo scorso agosto. Le morti bianche di questi giorni ripropongono il nodo dell’organizzazione di impresa: un sistema destrutturato non è in grado di investire sulla formazione né sulla percezione del rischio. E’ di vitale importanze riconoscere alla rappresentanze sindacali la possibilità di contrattare questi temi e di venire correttamente informate sui piani per la sicurezza e sul loro stato di attuazione”.

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