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“CONTROLLI PREVENTIVI PER FERMARE GLI INFORTUNI IN EDILIZIA”

“CONTROLLI PREVENTIVI PER FERMARE GLI INFORTUNI IN EDILIZIA”

“Purtroppo l’infortunio sul lavoro è di casa in edilizia. Dati alla mano, quello delle costruzioni è il settore nel quale a livello regionale si concentrano maggiormente, per frequenza e gravità, gli infortuni sui luoghi di lavoro”. Così commenta Crescenzio Gallo, Segretario Regionale della Filca Cisl di Puglia, l’ennesimo infortunio sul lavoro avvenuto il 29 ottobre a Corato. Antonio Roselli, muratore di 70 anni, è morto dopo essere caduto da un ponteggio mobile sul quale era impegnato in lavori di ristrutturazione. Un volo di meno di tre metri, ma l’impatto col pavimento è stato talmente violento da causarne la morte. Gli ispettori intervenuti dopo l’infortunio hanno subito riferito alle autorità la mancanza di qualsiasi dispositivo di sicurezza. Infatti sul ponteggio non erano presenti ne sbarre anticaduta ne tavola femapiede, elementi che avrebbero certamente salvato il lavoratore.
E siamo all’ennesima morte bianca durante il 2012 in puglia, dove il 67 % dei cantieri è irregolare: questi i dati raccolti da Mattone Sicuro, una iniziativa del ministero del Lavoro che ha ispezionato molte imprese edili presenti in Italia da maggio a settembre 2012. La Filca Cisl di Puglia chiede di continuare questa esperienza in Puglia, mettendo insieme gli enti preposti all’attività di prevenzione come l’Inail, l’Inps, Asl e Ispettorato del Lavoro pugliesi finché in maniera decisa e sistematica si effettuino specifiche verifiche sulla criticità della sicurezza nel settore edile. 
Tutto questo per “superare le carenze e le contraddizioni da tempo rilevate nelle azioni volte alla diffusione degli strumenti di sicurezza sui luoghi di lavoro – conclude Gallo – mediante l’utilizzo di un Piano di prevenzione in edilizia impegnato in una serie di azioni coordinate, con l’obiettivo di aggredire il problema complessivamente. Serve un incremento dei controlli ispettivi mirati ai rischi principali di infortunio e al lavoro nero e irregolare in logiche di formazione e informazione nei confronti dei soggetti interessati insieme agli enti bilaterali del settore.”

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