“Il rinnovo della parte salariale del contratto del legno è un segnale importante per i 200mila addetti del settore, perché si tratta di un’intesa che consente ai lavoratori e alle loro famiglie di recuperare l’inflazione e di conservare il potere di acquisto, importante in questo particolare periodo dell’economia nazionale”. Lo dichiarano Enzo Pelle e Claudio Sottile, segretario generale e segretario nazionale della Filca-Cisl.
“Come prima cosa – proseguono – dobbiamo complimentarci con tutte le delegazioni trattanti per l’ottimo risultato raggiunto. Grazie al patto tra le parti si è deciso saggiamente di privilegiare la parte salariale e di non mettere mano alla parte normativa, una decisione figlia del buonsenso. Tutta l’enfasi sui contenuti dell’accordo ci sorprende: il recupero dell’inflazione attraverso l’Ipca generale era già prevista dai due rinnovi precedenti del 2016 e del 2020, abbiamo ottenuto che fosse confermata, non ci sembra un rivoluzione. Si tratta comunque di un contratto e non di un automatismo, e tutte le scelte sono state fatte nell’interesse dei lavoratori e del mondo delle imprese, come è normale che avvenga nelle trattative, quando ci sono più interessi da tutelare. Inoltre quando un settore è in salute, proprio come il legno, è nostro dovere trovare la giusta strada per assegnare ai lavoratori il giusto riconoscimento dal punto di vista economico.
Ora – aggiungono Pelle e Sottile – bisogna lavorare su altri aspetti per rendere ancora più partecipativo questo modello. E le critiche di una parte degli industriali sulle modalità dell’accordo non ci sembrano giustificate e non ci sono mai sembrate consone neanche in occasione dei contratti precedenti: parliamo di un comparto con numeri di tutto rispetto, che anzi ha bisogno di attrarre lavoratori. Un salario dignitoso può sicuramente rappresentare un motivo per avvicinare i giovani a questo settore ritenuto non a torto sostenibile, moderno, innovativo”, concludono i due sindacalisti della Filca.