Reggio Calabria
Nessun licenziamento ma cassa integrazione straordinaria per 2 anni. Si è risolta così la vicenda dei 620 dipendenti del Consorzio Scilla, impegnati nei lavori dell’Anas per l’ammodernamento di un tratto dell’Autostrada Salerno-Reggio Calabria. I sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil hanno chiesto con successo che la cassa integrazione copra non 12 ma 24 mesi, per ridurre il ricorso alla mobilità e per favorire la ricollocazione dei lavoratori dichiarati eccedenti. Un vero successo per il sindacato, che ha così introdotto garanzie salariali per tutti lavoratori interessati dalla Cigs. La notizia della cessazione di tutte le attività svolte dai Consorzi Scilla I e II, della messa in liquidazione degli stessi e del conseguente licenziamento dei 620 dipendenti (157 impiegati e 463 operai) era stata data nello scorso gennaio da Impregilo e Condotte. Un colpo durissimo per il territorio calabrese, afflitto da ancestrali problemi di occupazione e di ritardo nella realizzazione di infrastrutture. Le società, dopo mesi di difficoltà e tensioni sociali, sono giunti alla drammatica decisione adducendo motivi economici ma anche l’impossibilità ad operare a seguito dei numerosi atti intimidatori subiti in diversi cantieri della regione. Il miliardo di euro stanziato per i lavori ancora in corso su una cinquantina di chilometri del tratto calabrese della A3 ha certamente fatto gola alle organizzazioni malavitose, provocando di fatto l’ennesima perdita di tempo per la realizzazione di un’opera che il sindacato e la Filca ritengono fondamentale per lo sviluppo del territorio, un’arteria importantissima per l’economia della Calabria e dell’intero meridione d’Italia. Secondo notizie fornite dal contraente generale, comunque, potrebbe essere possibile a breve la ricollocazione per 200 dei 620 dipendenti in Cigs. Ed ulteriori ricollocazioni potranno essere effettuate nel corso del 2009 e degli anni successivi, in relazione allo stato di avanzamento dei lavori e alla soluzione di tutte quelle problematiche che ne impediscono l’esecuzione, tra le quali anche alcune frane che hanno interessato il VI macrolotto.
Vanni Petrelli