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CONCESSIONARIE AUTOSTRADALI, I DELEGATI FILCA-CISL SCRIVONO A CANTONE

CONCESSIONARIE AUTOSTRADALI, I DELEGATI FILCA-CISL SCRIVONO A CANTONE

“L’unico obiettivo è salvare il nostro posto di lavoro, scongiurare il rischio di mandare a casa 3.000 lavoratori non tutelati da alcuna clausola sociale. Dichiarare che con la nostra protesta facciamo il gioco delle concessionarie autostradali è sbagliato ed ingiusto, e offende la nostra dignità di uomini, prima che di lavoratori”. Sono alcuni passaggi della lettera aperta inviata dai delegati Filca-Cisl delle concessionarie autostradali a Raffaele Cantone, presidente dell’Anac. “Vogliamo salvare il nostro posto di lavoro per le nostre famiglie – scrivono – ma anche per continuare a garantire la sicurezza delle autostrade, percorse ogni giorno da milioni di automobilisti e per i quali lavoriamo con esperienza e professionalità riconosciute da tutti. Modificare il Codice degli Appalti – aggiungono i delegati della Filca – portando la percentuale dei lavori in house dal 20% al 40% non vuol dire ‘solo’ garantire il nostro lavoro, ma rionoscere la nostra competenza, assicurare la sicurezza delle nostre autostrade, non ledere il principio di concorrenza perché il 60% delle opere resta a gara. Insomma – concludono – vuol dire compiere una vera operazione di giustizia sociale, siamo certi che prevarrà il buon senso”.
Di seguito il testo della lettera aperta:
Illustre dottor Cantone, rispettiamo la Sua storia ed il Suo ruolo, ma dichiarare che con la nostra protesta facciamo il gioco delle concessionarie autostradali è sbagliato e ingiusto, e offende la nostra dignità di uomini, prima che di lavoratori. Noi abbiamo un solo obiettivo, per il quale ci stiamo battendo con tutti i mezzi possibili: salvare il nostro posto di lavoro! Lo facciamo per noi e per le nostre famiglie, che vivono questi momenti con angoscia e paura. Ma lo facciamo anche per milioni di persone: gli automobilisti che tutti i giorni percorrono le autostrade, per i quali garantiamo la massima sicurezza grazie alla nostra esperienza e professionalità, riconosciute da tutti. Se questo vuol dire fare il gioco delle concessionarie autostradali, potremmo rispondere che Lei fa il gioco dell’Ance. Ma non vogliamo polemizzare né spostare l’attenzione dal vero problema, che è il rischio di mandare a casa 3.000 lavoratori, non tutelati da alcuna clausola sociale. 3.000 famiglie coinvolte sono un problema sociale prima che occupazionale! Modificare il Codice degli Appalti portando la percentuale dei lavori in house dal 20% al 40% non vuol dire “solo” garantire il nostro lavoro, ma riconoscere la nostra competenza, assicurare la sicurezza delle nostre autostrade, non ledere il principio di concorrenza perché il 60% delle opere resta a gara. Insomma, vuol dire compiere una vera operazione di giustizia sociale!
Siamo certi che prevarrà il buon senso, La salutiamo con stima.
I delegati Filca-Cisl delle concessionarie autostradali

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