L’Italia nel 2012 avrà una crescita economica quasi azzerata con un incremento del Pil limitato allo 0,1%, che salirà al +0,7% nel 2013. È la stima formulata dalla Commissione Europea nelle Previsioni di Autunno che segnano una drastica revisione al ribasso rispetto al +1,3 stimato per il prossimo anno nelle Previsioni di Primavera.
L’Italia nel 2012 registrerà inoltre un deficit pubblico in calo al 2,3% del Pil che, a politiche invariate, scenderebbe ulteriormente all’1,2% l’anno successivo mancando così il programmato pareggio di bilancio. Secondo le stesse previsioni il debito pubblico resterà stabile nel 2012 al 120,5% del Pil con un calo l’anno successivo, sempre a politiche invariate, al 118,7%. “Sulle prospettive di crescita dell’Italia pesa il fattore spread che dall’estate hanno subito un rapido aumento” che ha ripercussioni sul “funding delle banche e crea una stretta al credito per l’economia”, sottolinea in particolare il documento di Bruxelles.
Più in generale la Commissione mette in guardia sul rischio di una nuova recessione. L’esecutivo Ue ha infatti operato drastiche revisioni al ribasso alle previsioni di crescita economica in Europa, specialmente sul 2012 su cui ora si attende un anemico più 0,5 per cento del Pil nell’area euro, a fronte del più 1,7 per cento indicato sei mesi fa. Il pesante calo di fiducia innescato dalla crisi sui mercati sta colpendo investimenti e consumi, avverte Bruxelles, mentre l’indebolimento della domanda globale frena l’export. Di fatto si prevede una “stagnazione” il prossimo anno. Rehn ha avvertito che non si attendono effettivi progressi sul mercato del lavoro dell’Ue come insieme. “Il fattore cruciale per ritrovare la crescita economica e dell’occupazione – aggiunge nell’editoriale – è ripristinare la fiducia nella sostenibilità dei conti pubblici e del sistema finanziario, e accelerare le riforme per rilanciare il potenziale di crescita dell’Europa”. Il vice presidente promette quindi di utilizzare a questo scopo tutti i nuovi strumenti di cui i paesi dell’area euro e dell’Ue si sono dotati.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)