COMMEMORAZIONE DALLA CHIESA, PRESENTE ANCHE LA FILCA-CISL NAZIONALE

COMMEMORAZIONE DALLA CHIESA, PRESENTE ANCHE LA FILCA-CISL NAZIONALE

Dalla ChiesaSalvatore Scelfo, segretario nazionale della Filca-Cisl e responsabile del Dipartimento Legalità della categoria, ha partecipato oggi a Palermo alla commemorazione del Prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, della consorte Emanuela Setti Carraro e dell’Agente della Polizia di Stato Domenico Russo, uccisi dalla mafia il 3 settembre 1982 nel capoluogo siciliano.
Pochi mesi prima del suo assassinio il Generale Dalla Chiesa venne nominato dal Consiglio dei Ministri prefetto di Palermo, con l’obiettivo di ottenere contro Cosa Nostra gli stessi risultati brillanti ottenuti dal Generale contro le Brigate Rosse. Corone di fiori sono state deposte in via Carini, dove una targa ricorda l’eccidio. Alla commemorazione ha preso parte anche il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano. Sul posto, tra gli altri, anche il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, il prefetto Francesca Cannizzo, il questore Nicola Zito e il sindaco Leoluca Orlando, oltre a rappresentanti delle forze dell’ordine.
Dalla Chiesa, sua moglie e l’agente Russo vennero uccisi 31 anni fa mentre percorrevano una via di Palermo. L’A112 del Prefetto, sulla quale viaggiava con la moglie, e l’auto con a bordo l’autista e l’agente di scorta, vennero affiancate da un’auto e da una motocicletta, dalle quali partirono raffiche di Kalashnikov AK-47. Per il triplice omicidio sono stati condannati all’ergastolo come mandanti i vertici di Cosa Nostra: i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci. Nel 2002 sono stati condannati in primo grado, quali esecutori materiali dell’attentato, Vincenzo Galatolo e Antonino Madonia entrambi all’ergastolo, Francesco Paolo Anzelmo e Calogero Ganci a 14 anni di reclusione ciascuno.
“Ci sono cose che non si fanno per coraggio. Si fanno per potere continuare a guardare serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli. C’è troppa gente onesta, tanta gente qualunque, che ha fiducia in me. Non posso deluderla”. 
(Carlo Alberto Dalla Chiesa al figlio, citato in ‘Delitto imperfetto’ di Nando Dalla Chiesa, 1984)
 
 

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