Il management della Clabo, in un incontro al quale non hanno partecipato nè rappresentanti di Confindustria nè tantomeno della proprietà, ha deciso di chiudere il sito di Montelabbate. Sui 73 esuberi dichiarati il prezzo maggiore lo pagano i lavoratori della Clabo di Montelabbate: 27 licenziamenti su 54 unità, la chiusura del sito produttivo e la perdita di un sito di eccellenza. “La scelta – spiega Giovanni Giovanelli, segretario generale della Filca-Cisl di Pesaro – non si giustifica con il risanamento della Clabo perché non sono i risparmi che si ottengono dalla chiusura di Montelabbate che salveranno il gruppo Clabo. Anzi, si perde un significativo sito produttivo che aveva raggiunto standard di efficienza e produttivi elevati. Per curare la gamba malata si taglia quella sana come se il debito del gruppo Clabo fosse stato causato dal mantenimento del sito di Montelabbate, che fino a qualche mese fa l’azienda additava come il fiore all’occhiello del gruppo. Oggi senza la chiusura di Montelabbate la Clabo non si salva e non risana il suo debito”.
“I sindacati – aggiunge Giovanelli – non sono minimante convinti delle spiegazioni fornite dal management, che nel frattempo è cambiato, e ritengono gravissima la decisione della chiusura. La verità emersa dall’incontro, a nostro avviso, è invece quella di una volontà predeterminata e scaturita magari da una parte del nuovo gruppo dirigente che finalmente, come ha fatto in altri siti, si può liberare anche in fretta del sito di Montelabbate. E’ grave la mancanza di responsabilità dell’azienda e della famiglia, la capacità di confrontarsi su questioni che vengono sempre messe sul tavolo ma che l’azienda non ha mai affrontato seriamente. Una per tutte la questione dell’affitto: chi ha ragione, l’azienda o la proprietà dell’immobile? Non siamo di parte ma a nostro avviso la Clabo non si è comportata correttamente con la proprietà dell’immobile, e per questo invitiamo la Clabo, la prorprietà dell’immobile e le parti sociali a confrontarsi per capire chi sta barando. E’ giunto il momento che il management della Clabo non si sottragga alle sue responsabilità”.
“Le Organizzazioni sindacali – prosegue il segretario generale della Filca pesarese – chiedono ai dirigenti della Clabo e alla proprietà di ritirare la procedura di mobilità e di ripensare seriamente il futuro del sito di Montelabbate. I debiti, infatti, si possono saldare salvando e potenziando le eccellenze, non destrutturandole. Li invitiamo inoltre a lavorare seriamente per la riduzione dei costi (meno dirigenti, tanto per cominciare) e per il rilancio dell’organizzazione commerciale che si ottiene con professionisti e non con giovani al loro primo ‘impiego’. Ci vogliono strategie lineari e non pasticci. Infine – conclude Giovanelli – un’ultima provocazione: perché se il sito Artic non serve al Gruppo Clabo, anzi non è funzionale al risanamento Clabo, il management non lo colloca sul mercato per vedere se qualche investitore o gruppo industriale è interessato all’acquisto? Così magari Clabo risana anche un po’ del suo debito e riduce i costi ‘insostenibili’ per il mantenimento di Montelabbate”.