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CISL LANCIA LA PROPOSTA PER UN FISCO PIU’ EQUO E PIU’ GIUSTO

CISL LANCIA LA PROPOSTA PER UN FISCO PIU’ EQUO E PIU’ GIUSTO

Firma per un fisco più equo e giusto! E’ stata presentata da Annamaria Furlan la proposta della Cisl di riforma del fisco che punta a un disegno di legge di inziativa popolare. “Più risorse a chi lavora, pensionati e aree sociali medio basse con un bonus da mille euro l’anno per tutti i contribuenti con un reddito fino a 40mila euro e, per finanziare il bonus, una grande operazione redistributiva con una imposta sulla grande ricchezza netta”, ha illustrato il segretario della Cisl per costruire un fisco più equo e giusto che realizzi un’efficace lotta all’evasione e un assegno familiare più corposo.

VOLANTINO

Su questa proposta parte la mobilitazione della Cisl che vuole raccogliere le firme per un Ddl di iniziativa popolare e spingere il Governo ad adottare una riforma del sistema fiscale per far crescere il Paese, sostenendo il lavoro ed i consumi; introdurre più equità, dare più risorse a lavoratori e pensionati, ridistribuire ricchezza e sostenere le famiglie.

In particolare la Cisl chiede di estendere l’attuale bonus da 80 euro e di introdurre un bonus da mille euro l’anno per tutti i contribuenti (lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, incapienti) con un reddito fino a 40mila euro e un bonus di ammontare ridotto e decrescente per i redditi tra 40 e 50mila euro.

“È poi indispensabile – spiega Furlan – una nuova regolazione delle imposte e tasse locali che preveda un tetto complessivo di tassazione. All’aumentare delle tasse locali, il cittadino deve avere una corrispondente riduzione del prelievo fiscale nazionale, con una esenzione dalla prima casa dalla futura local tax”.

Altrettanto indispensabile è ripensare il fisco per la famiglia con un nuovo assegno familiare che aumenti al crescere dei carichi familiari e diminuisca all’aumentare del reddito.

Sul fronte della ricchezza mobiliare e immobiliare (che è aumentata in modo esponenziale mentre il lavoro ha finito per essere tassato sempre di più), la Cisl chiede misure di redistribuzione e propone una imposta sulla grande ricchezza netta oltre una soglia di ricchezza fissata a 500 mila euro ed escludendo prima casa e titoli di stato. Un patrimoniale con aliquote crescenti che nella misura massima colpisca “gli scaglioni di ricchezza superiori al milione di euro” e che serva (utilizzando a questo scopo l’intero gettito) a reperire le risorse necessarie per finanziare l’estensione del bonus.

“Ultimo punto: – aggiunge il segretario della Cisl – è puntare su un rafforzamento della lotta all’evasione con meccanismi di contrasto di interessi tra venditori e compratori, come detrazioni temporanee individuate prioritariamente con criteri di utilità sociale”.

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