“Il Governo rifletta bene e vari una manovra che sia all’insegna dell’equità”. È questo il richiamo lanciato dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, nel corso del suo intervento al presidio organizzato con la Uil e la partecipazione dell’Ugl a piazza Navona. All’iniziativa, alla quale hanno partecipato oltre duemila persone, erano presenti anche i vertici della Filca-Cisl nazionale (il segretario generale Domenico Pesenti e i segretari Paolo Acciai, Riccardo Gentile ed Enzo Pelle) e un centinaio di dirigenti ed operatori della categoria giunti da tutta Italia.
“Ci aspettiamo – ha detto Bonanni – che il governo rifletta prima di varare la manovra e dia un segno di equità. Spero che il Parlamento si faccia sentire non nel fare i giochetti ma nel condividere una manovra che non ricada solo sulle spalle di pochi. Chiediamo inoltre a Berlusconi di non mettere la fiducia e all’opposizione di fare proposte chiare”.
Il leader della Cisl ha poi annunciato che dopo il presidio di luglio e quello di oggi “continueranno presidi e mobilitazioni in altre città italiane e se non saremo soddisfatti delle cose faremo una mobilitazione genearale perché il paese ha bisogno di equità e serenità”.
Spiegando i ‘perché’ del presidio, Bonanni ha sottolineato che “siamo qui per ribadire le nostre ragioni, idee, opinioni, proposte e proteste. Crediamo che, in un’Italia confusa e con molti confusionari ci sia bisogno di rimettere le cose in ordine. Abbiamo letto che il governo in questi anni ha negato la gravità della situazione: è vero ma ha negato il segreto di Pulcinella di un Paese che da 25 anni non ha smaltito il debito e ha tutti i fattori di sviluppo starati. Non capiamo le scemenze del governo ma nemmeno la classe dirigente che non si prende le sue responsabilità. C’è bisogno di maggiore compostezza”.
“Ecco perché – ha affermato – diciamo al governo di svegliarsi e all’intera classe dirigente di smetterla con il teatrino. La manovra va fatta e anche presto per rassicurare i mercati che altrimenti ci presentano il conto. Noi non abbiamo mai negato la necessità di fare sacrifici – ha aggiunto – ma non capiamo perché la graduatoria di chi deve pagare prima è sempre sottosopra e non ci si preoccupa di chi ha i redditi più bassi”.
Il leader della Cisl ha poi ribadito le critiche “contro l’accanimento sui dipendenti del pubblico impiego che sono oramai diventati cittadini di serie B” e ha bollato come “demenziale” la norma che prevede lo stop alla tredicesima per i dipendenti pubblici se non si raggiungono gli obiettivi. Sempre come “demenziale” Bonanni ha definito la norma, poi ritirata, sulle pensioni di anzianità e sul riscatto della laurea.
“Non è vero che servono gli scioperi” ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, criticando ancora la Cgil “che contro la manovra ha proclamato uno sciopero prima ancora di sapere come era”. Per il leader della Uil “gli scioperi servono solo quando si combatte un padrone, colpendone la produzione, ma contro un sistema politico quello che conta è il consenso, se colpiamo il consenso i governi capitolano”. Dal palco di piazza Navona, parlando al presidio di Cisl, Uil e Ugl contro la manovra, di fronte al Senato, Angeletti cita l’esempio della marcia indietro sulle pensioni: “La gente ha detto: una stronzata così non l’avevamo mai vista, è questo l’unico linguaggio che capiscono, la perdita di consenso”.
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